Pomodori a pezzi ritirati dal mercato a seguito del richiamo alimentare urgente. Se li hai comprati non devi assolutamente mangiarli.
Un inizio anno certamente non proprio brillante per chi opera nel settore della grande distribuzione. Il motivo deriva dai continui richiami alimentari a cui spesso sono esposti i prodotti che comunemente vengono portati sulle tavole delle famiglie italiane. Nonostante infatti si è ancora nel mese di gennaio, i richiami sono stati già numerosi. Un dato per niente confortevole e che invita quindi l’utenza a prestare particolare attenzione alle eventuali comunicazioni fornite.
Quando viene fatto un richiamo alimentare di tipo urgente, come nel caso di specie, consumare il prodotto qualora fosse già stato acquistato è da evitare assolutamente perché si può compromettere la propria salute. Se di recente un richiamo ha avuto ad oggetto i biscotti della linea Crescendo, quindi un alimento destinato ai bambini e ritirato dal mercato per l’elevata presenza di piombo. Notizia a cui è seguita un’elevata dose di sgomento da parte dei consumatori anche sui social, visto che non era la prima volta in due mesi. Nel caso in esame invece il richiamo alimentare scoppiato proprio in queste ore riguarda un tipo di prodotto, i pomodori a pezzi, che sono largamente utilizzati. Cerchiamo quindi di fare la dovuta attenzione.
Richiamo alimentare urgente, sotto torchio i pomodori a pezzi
In questo caso, l’alimento oggetto del richiamo alimentare ha coinvolto i punti vendita del supermercato Il Gigante. Loro stessi hanno divulgato il richiamo precauzionale effettuato dal produttore. Il prodotto viziato riguarda precisamente un lotto di pomodoro in pezzi del brand “La Polpadoro” finissima a marchio Casar. Il motivo del richiamo alimentare è molto preciso e deriva dal possibile distacco di frammenti di smalto dal fondo delle lattine, un problema gravissimo.
Il prodotto oggetto del richiamo è distribuito in confezioni da 3 lattine da 200 g cadauna con il numero di Lotto LM 242 e con il termine minimo di conservazione fissato ad agosto il 2026. La produzione del prodotto proviene dall’azienda Casar S.r.l. con lo stabilimento situato presso la SS 196d km 7 155 a Serramanna in provincia del Sud Sardegna. Cosa fare se avete già acquistato il prodotto? A titolo precauzionale l’azienda invita i consumatori a non utilizzare il prodotto oggetto del richiamo. E restituitelo al punto vendita dove è stato previamente acquistato.
Allerta alimentare, cosa fare
Dall’inizio del 2025 ad oggi, cioè praticamente meno di un mese, sono stati segnalati ben 13 richiami relativi a 17 prodotti. Data la frequenza di tali episodi, si consiglia ai consumatori di mantenere sempre alta la soglia dell’attenzione e seguire le indicazioni fornite volta per volta dalle aziende nonché agli enti preposti. Un monitoraggio costante che sicuramente potrà garantirvi un consumo consapevole e in alcuni casi salvarvi la vita.