Attenzione a cosa mettere nel carrello. Un’indagine ci indica di fare attenzione ai prodotti più economico: quello che è emerso non è positivo
Fare la spesa è diventato sempre più difficile e costoso e non sempre le famiglie riescono a seguire il passo. Succede spesso, dunque, che si è costretti a comprare dei prodotti a basso costo per contenere le spese della casa e portare qualcosa in tavola per tutta la famiglia.
Ma cosa si cela dietro i prodotti a basso costo? A rivelarlo un’indagine molto interessante che mostra il lato “oscuro” dei generi alimentari più economici. Vediamo cosa è importante sapere.
Generi alimentari che costano di meno ma che contengono una quantità maggiore di zuccheri rispetto a quelli che hanno un costo più alto.
È quanto è emerso da un’indagine condotta da Foodwatch su circa 400 prodotti alimentari di 12 categorie diverse, di tutte le marche combinate, all’interno dei cinque principali supermercati francesi: Auchan, Carrefour, Coopérative U, E. Leclerc e Intermarché.
Il quadro è chiaro quanto preoccupante: più i prodotti sono economici e costano meno e maggiore è la quantità di zucchero che contengono, anche in quelli che di norma non ne dovrebbero avere.
“La stragrande maggioranza dei prodotti più economici sono molto più dolci di quelli più costosi” dice a chiare lettere Foodwatch specificando che soprattutto i prodotti a marchio del distributore sono quelli che contengono più quantità di zucchero.
Emerge, dunque, che la configurazione di un mercato a due velocità: chi ha più soldi può mangiare in maniera più sana, perchè può permettersi prodotti più costosi, mentre chi è in difficoltà deve accontentarsi di prodotti economici e dunque molto zuccherati.
L’85% dei prodotti che sono stati analizzati, infatti, contiene zuccheri aggiunti. E non si tratta di quei generi alimentari nei quali lo zucchero dovrebbe essere “normale” come caramelle, biscotti o bibite, ma di quelli nei quali lo zucchero non ci si aspetta di trovarlo.
La lista dei prodotti nei quali si trova il maggior numero di zuccheri aggiunti, secondo l’analisi svolta, è molto lunga e gli alimenti sono degli “insospettabili”.
Dai piselli in scatola al pane per tramezzini, dalle fette biscottate alla maionese passando per la pizza surgelata, le arachidi, i cordon bleu fino ai crackers, al pesto e al guacamole.
Negli anni questi tipi di supermercati hanno veicolato il messaggio che grazie ai prodotti a proprio marchio non brandizzati si può mangiare bene spendendo poco ma in fin dei conti non è per niente così e l’indagine di Foodwatch lo dimostra senza sé e senza ma. Spendere poco sì ma a discapito della salute chi non può permettersi prodotti più costosi. Perchè prendere in giro il consumatore?