Le fette biscottate contengono acrillamide, quindi fanno male?

Le fette biscottate vengono consumate spesso a colazione, ma contengono acrillamide, quindi fanno male? Tutto quello che c’è da sapere sul punto per non creare confusione. 

Colazione a base di uova
Fette biscottate, fanno male? (Inran.it)

Le fette biscottate sovente sono una soluzione ideale per chi vuole iniziare bene la giornata con un pasto assolutamente sfizioso ma senza introdurre tantissime calorie sul proprio organismo. Un modo anche per evitare zuccheri eccessivi e fare piuttosto un pasto bilanciato. Da sempre il passepartout ideale da abbinare a marmellata e creme spalmabili o semplicemente inzuppandole nel latte, le fette biscottate sono amatissime sia dolci che salate.

Un alimento molto versatile, quello che però forse non tutti sanno è che le fette biscottate presentano al suo interno l’acrilammide una sostanza chimica che può essere dannosa per la salute. Prima di capire e decidere se sia il caso di cambiare la propria routine alimentare o semplicemente prestare attenzione con determinati accorgimenti, è meglio che si faccia chiarezza sul caso.

Ma le fette biscottate fanno male? La risposta alla fatidica domanda

Fette di pane
Fette biscottate guida ad un consumo ragionevole (Inran.it)

Le fette biscottare, al pari anche di pane ed altri alimenti, se sottoposti ad alte temperature possono contenere acrilammide, una sostanza chimica la cui reazione deriva dalla combo zuccheri ed aminoacidi in alimenti ricchi di carboidrati. Ma ciò si verifica quando si raggiungono delle elevate temperature, superiore ai 120°, tramite quindi tostatura o cottura al forno. L’allarme deriva da uno studio condotto sugli animali che ha dimostrato come l’acrilammide ad alte dosi sia potenzialmente cancerogena, oltre a poter recare danni al sistema nervoso.

Per quanto riguarda gli effetti sull’uomo ancora non vi è certezza, sebbene comunque l’AIRC – l’agenzia internazionale ricerca sul cancro – la classifica come probabilmente cancerogena per l’uomo. Giova fare chiarezza, le quantità che possono essere ingerite durante la colazione sono decisamente inferiori rispetto alle dosi date agli animali per condurre gli studi appena accennati. Si deduce pertanto che il consumo può essere fatto ma va contestualizzato. Solitamente la concentrazione di questa sostanza nelle fette biscottate è bassa quindi nella maggior parte delle persone il consumo non è un rischio significativo.

Mangiare fette biscottate in una dieta varia ed equilibrata non è un problema. L’importante è essere bilanciati nel consumo di prodotti trasformati con alimenti freschi e poco lavorati. Se poi si ha il timore che l’acrilammide possa danneggiare il proprio organismo, se ne può assolutamente ridurre l’esposizione. Il problema non si risolve privandosi delle fette biscottate, al massimo per scrupolo evitate di non bruciarle e non tostarle eccessivamente, si rammenta ancora una volta che sono le temperature alte che favoriscono la formazione di questa sostanza.

Il segreto per vivere meglio

 Insomma, da tutto ciò cosa si evince? Le fette biscottate se consumate con moderazione non sono un rischio, salve lunghe esposizioni e con dosi elevate, circostanza che non si verifica mai in una dieta normale. Non sottostate agli allarmismi che purtroppo compaiono tutti i giorni sul web, fate piuttosto delle scelte molto adatteed  inclini alla propria salute. 

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