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Alimenti e Nutrizione

I pistacchi fanno male? Contengono una sostanza potenzialmente pericolosa, in alcuni casi

Pubblicato da
Maria Longo

Ma i pistacchi fanno male? Contengono una sostanza potenzialmente pericolosa ma solo in alcuni casi. E’ ora di fare chiarezza per un consumo ragionevole. 

Ma i Pistacchi fanno male? (Inran.it)

Tra la frutta secca che si consuma tranquillamente un posto di rilievo lo detengono i pistacchi. Apprezzatissimi per il loro gusto intenso nonché per gli apporti benefici che possono apportare all’organismo. Se consumati con moderazioni infatti dispongono di nutrienti essenziali quali proteine, grassi sani, vitamine e minerali. In particolare la vitamina B6 che favorisce la produzione dei globuli rossi mentre la vitamina E grazie alle sue proprietà antiossidanti, proteggiano le cellule dai danni ossidativi.

Presenti anche magnesio e potassio che favoriscono la salute muscolare e cardiovascolare e poi infine, ma non meno importanti, le fibre alimentari che sono un aiuto per quanto riguarda la digestione. Insomma, una sensazione di benessere in generale. Sembrerebbe tutto ovvio e tutto scontato, in realtà non è così: in alcuni casi i pistacchi possono essere nocivi tali da compromettere la salute.

I pistacchi fanno male? Solo in alcuni casi

Quello che non sai sui pistacchi (Inran.it)

Ecco perché è importante scindere i casi in cui i pistacchi sono di buona qualità da quelli di pessima qualità. Quindi, se da un lato hanno tantissimi aspetti positivi non mancano purtroppo le controindicazioni. Il segreto per schivare questi ultimi, sta nella scelta attenta del pistacchio da consumare e portare in casa.

I pistacchi, al pari di qualsiasi alimento, presenta delle diverse controindicazioni, si pensi alle allergie; alcune persone sono allergiche ai pistacchi con le varie reazioni che ne scaturiscono; dall’eventuale consumo possono ricavarsi prurito, gonfiore e nei casi più gravi problemi respiratori. I pistacchi hanno anche delle calorie elevate quindi consumarle sì, ma sempre con moderazione, in caso di abuso potrebbero portare ad un aumento di peso. E poi i pistacchi salati contengono molto sodio, dannoso per chi soffre di problemi renali.

A tal punto occorre fare una piccola precisazione; se i pistacchi risultano dal sapore particolarmente tostati o salati è forse il caso di non consumarne più perché spesso dietro questi condimenti si cela l’intento malevolo di celare il reale sapore del frutto secco, sgradevole e di pessimissima qualità. La maggior parte dei pistacchi provengono da paesi quali India e Turchia. Posti lontani che richiedono dei lunghi viaggi e quando arrivano a destinazione non sono affatto di ottima qualità. I trasporti lunghi favoriscono la proliferazione di agenti patogeni; i pistacchi se non sono conservati bene possono sviluppare muffe che producono le aflatossine che sono dei composti potenzialmente tossici.

Spendere di più in favore della salute

Si deduce pertanto come il segreto per mangiare un buon pistacchio sia sicuramente quello di optare per la produzione nazionale; del resto l’Italia è riconosciuta tra i principali produttori di alta qualità del pistacchio, vedasi quello di Bronte, rinomato in tutto il mondo per la sua qualità. Un consumo moderato e saggio del pistacchio, spendere qualcosina in più ma avere la certezza di assumere un cibo di qualità.

Maria Longo