Pulizia e ordine in casa: il metodo svedese da mettere in pratica a gennaio

Gennaio porta il tempo del riordino, via il vecchio, avanti il nuovo: vediamo insieme i diversi metodi possibili e senza stress

A gennaio i buoni propositi partono dal riordino della casa, con l’eliminazione delle cose che non servono più e concentrandosi su un nuovo assetto di posizionamento degli oggetti e dei mobili. Il pensiero a volte può sopraffare e sembrarci un’impresa titanica di cui fare a meno ma il buon senso consiglia di passare dalle parole ai fatti.

dare o tenere
Dare o tenere (Inran.it)

Metaforicamente, facendo ordine in casa, si fa ordine anche nella propria testa e nella propria vita, cercando di disintossicarci da ciò che non ci serve più per andare verso il nuovo, liberi dai pesi del passato che spesso impediscono di progredire e rivolgersi al futuro in modo sano ed equilibrato.

Il Decluttering

Decluttering significa letteralmente “rimuovere gli oggetti non necessari”, sgombrare, fare spazio e si riferisce al processo di riordino di un ambiente, per crearne un altro più organizzato e funzionale. Ma dal punto di vista mentale può essere associato a stili di vita minimalisti che abbiano un effetto positivo sul piano fisico e psicologico.

Le radici storiche di questo particolare concetto risalgono ai tempi antichi, e sono molte le culture che lo hanno praticato e lo praticano tutt’ora. Il minimalismo contro l’accumulo, come filosofia di vita che propone metodi pratici per semplificare gli spazi. Subentra quindi anche l’aspetto mentale che beneficia di queste tecniche che favoriscono la concentrazione e la chiarezza.

Eliminare vestiti vecchi
Eliminare vestiti vecchi (Inran.it)

Riordinare gli spazi fa sì che si amplifichi l’equilibrio emotivo, e l’ordine favorisce l’efficienza produttiva, con la riduzione delle distrazioni. La motivazione aumenta e ci si riesce a focalizzare meglio sugli obbiettivi programmati e le attività più importanti. Oggi aiuta anche ad avere una maggiore consapevolezza rispetto ai consumi e alla sostenibilità.

I 6 metodi di decluttering

Esistono ben sei approcci differenti per praticare il decluttering a seconda della persona che intende avvalersi di questa tecnica. Cominciamo dal metodo KonMari, famoso grazie a Marie Kondo che con un libro e una serie Netflix di successo invita “a conservare solo ciò che porta gioia”. Ogni oggetto prima viene inserito in una specifica categoria di appartenenza, poi quando viene eliminato o donato lo si ringrazia.

La regola delle cinque cose invece divide il disordine in cinque distinte categorie in modo che ci si possa concentrare su una di esse alla volta, identificando gli oggetti che hanno un loro posto e quelli che invece non lo hanno. Lo Swedish Death Cleaning, Pulizia svedese della Morte, intende non lasciare il disordine ai propri figli e consiste nell’iniziare dalle cose più semplici come le cianfrusaglie e arrivare per step a quelle più preziose da cui non vogliamo separarci.

decluttering
Decluttering (Inran.it)

“Una cosa entra ed una esce” è il metodo facile e veloce, dove per ogni cosa nuova che si compra se ne deve eliminare una vecchia, per evitare l’accumulo deleterio. La regola del 20/20 impone di farsi la domanda: puoi sostituire l’oggetto in meno di 20 minuti e per meno di 20 euro? Se la risposta è affermativa quell’oggetto può essere eliminato dai nostri spazi.

Il metodo delle quattro scatole

L’ultimo metodo è quello delle quattro scatole da etichettare con BUTTARE, DONARE, TENERE e SPOSTARE, quattro macrocategorie che ci aiutano a smistare gli oggetti in modo facile e veloce, con meno stress possibile. Quindi via libera ai nuovi spazi in casa e nella nostra mente, pronti ad accogliere il nuovo che arriva.

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