Come impostare l’alimentazione in base alle necessità della tiroide: quali sono i cibi concessi, e quali quelli categoricamente vietati
Quelle natalizie, per la stragrande maggioranza delle persone, sono state settimane di stravizi ed eccessi. Zuccheri in quantità sconsigliate, che, peraltro, è il corpo stesso a segnalarti di limitare, ma anche grassi saturi e porzioni di carboidrati complessi decisamente più abbondanti del solito.
Per tornare alla normalità, l’unica strada percorribile è quella di riprendere le vecchie abitudini, specie a livello alimentare. Un’alimentazione sana ed equilibrata, che si basi sull’apporto delle giuste quantità di proteine, carboidrati e grassi, si rivela sempre la scelta migliore.
Per chi ha problemi di tiroide, peraltro, l’attenzione da prestare alla dieta dovrebbe essere esponenzialmente maggiore. Sapevi, a questo proposito, che esistono cibi “concessi” e cibi che, invece, andrebbero categoricamente evitati? Ti spieghiamo perché, e quali sono.
La tiroide, altro non è che una ghiandola endocrina, a forma di farfalla, situata alla base del collo. La sua funzione è quella di secernere l’ormone tiroideo, coinvolto nella regolazione del metabolismo, ma anche nella crescita dell’organismo e nello sviluppo del sistema nervoso.
Per far sì che tale ghiandola funzioni sempre in maniera perfetta, la lista degli alimenti che dovremmo aver cura di introdurre con la dieta è piuttosto specifica. Parliamo, nella fattispecie, dei seguenti prodotti: pesce e frutti di mare, uova, latticini, infine frutta secca.
I primi, nella fattispecie, sono una fonte naturale di iodio e selenio, e pertanto ideali per favorire la produzione ormonale. Per lo stesso motivo, assicurarsi di mangiare il tuorlo d’uovo è fondamentale: oltre ad apportare iodio e selenio, esso è fonte di proteine di alta qualità.
I latticini, in parallelo, sono fonte di altrettante proteine e calcio, oltre che di iodio. Quanto alla frutta secca, vi sono determinate varietà particolarmente ricche di selenio (come le noci brasiliane). Questo minerale, importantissimo per la tiroide, ha la funzione di proteggerla dallo stress ossidativo.
Così come esistono categorie di cibi che andrebbero assolutamente introdotte con la dieta, ne esistono anche delle altre che andrebbero, invece, limitate. Primi tra tutti, gli alimenti ultra processati.
Zuccheri aggiunti, grassi e additivi, infatti, non solo rappresentano un rischio per la salute in generale, ma possono comportare alterazioni metaboliche, e dunque aggravare eventuali disfunzioni tiroidee già presenti. Cosa evitare, dunque? Cibi già pronti al consumo, snack, alimenti preconfezionati e prodotti simili.
La soia, allo stesso identico modo, è una sostanza che non va a braccetto con la tiroide. Il contenuto di isoflavoni, infatti, la rende in grado di influenzare negativamente la funzione tiroidea in casi di carenza di iodio. Da consumare con moderazione, pertanto, anche cibi come tempeh, latte di soia, todu ed edamame.
Sebbene possa apparire un controsenso, anche le verdure vanno selezionate con attenzione in casi di problemi alla tiroide. Cavoli, broccoli e cavolfiori, ad esempio, sono famosi per l’elevato contenuto di vitamine e di composti chiamati goitrogeni; questi ultimi, nella fattispecie, possono interferire con l’assorbimento dello iodio e rallentare la funzione tiroidea. Come evitarlo? Assicurandosi di cuocere le verdure: un passaggio che riduce di parecchio il potenziale effetto negativo.