Medico di base, novità in arrivo: non avranno più uno studio privato, come funzionerà

Novità per i medici di base nella riforma che il Ministero della Salute sta predisponendo: i dettagli

La riforma della Sanità è allo studio e sono molte le novità sul tavolo del Ministero della Salute e delle regioni da prendere in esame e vagliare. Il nuovo modello organizzativo del Servizio Sanitario Nazionale ha come obbiettivo quello di avere una sanità più vicina alle persone, superando le disuguaglianze e i disservizi.

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Medici (Inran.it)

La linea è quella di seguire le migliori prassi sanitarie europee per conseguire standard qualitativi di cura adeguati con un nuovo assetto istituzionale e organizzativo di assistenza sanitaria primaria anche a livello strutturale e tecnologico che sia uniforme su tutto il territorio nazionale.

Riforma del Sistema Sanitario Nazionale

La definizione di un nuovo modello organizzativo è alla base della riforma che mira ad individuare le priorità di intervento nell’ottica di prossimità e di integrazione tra le reti assistenziali territoriali, ospedaliere e specialistiche. E’ inoltre necessario migliorare e favorire la continuità di cura per chi è in condizioni di cronicità, fragilità o disabilità.

La riforma prevede l’introduzione delle Case della Comunità che saranno aperte 24h su 24 e 7 giorni su 7, finanziate con le risorse del PNRR, diffuse su tutto il territorio nazionale, con una centrale operativa con il Numero Europeo Armonizzato 116117 per le cure mediche non urgenti. Il servizio telefonico sarà gratuito e a disposizione di tutta la popolazione 24 ore al giorno tutti i giorni.

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Riforma Sistema Sanitario Nazionale (Inran.it)

Istituzione di una Centrale Operativa Territoriale che svolgerà la funzione di coordinamento della presa in carico della persona, facendo da raccordo tra servizi e professionisti nei diversi setting assistenziali. Quindi un collegamento tra attività territoriali, sanitarie, ospedaliere, compresa la rete dell’emergenza-urgenza.

I medici di base

Nell’ambito della riforma del Sistema Sanitario Nazionale i medici di base diventeranno dipendenti e non saranno più dei liberi professionisti con il proprio studio privato. Verranno assegnati alle Case e agli Ospedali di Comunità o alle Centrali Operative territoriali e nei Distretti.

La figura del medico di famiglia cambia drasticamente, con l’intento di semplificare la gestione del personale a disposizione per la sanità territoriale. Inoltre la formazione specialistica diventerà universitaria e non più regionale. Più medici di medicina generale sul territorio dunque in quell’ottica di prossimità con i pazienti.

medico di famiglia
Medico di famiglia (Inran.it)

Allo studio dunque il testo di legge per introdurre queste novità di tipo contrattuale per i medici specializzati in Medicina Generale. L’idea alla base è quella di migliorare l’offerta del servizio sanitario ai cittadini a livello territoriale riportando al centro il paziente, con i medici di base come primo punto di riferimento rispetto alle richieste relative alla salute.

I nuovi standard qualitativi

La Casa di Comunità hub garantirà l’erogazione di tutti i servizi attraverso un’équipe multiprofessionale, con presenza medica h24, 7 giorni su 7, presenza infermieristica h12, 7 giorni su 7, un Punto Unico di Accesso sanitario e sociale, punto prelievi, servizi diagnostici, servizi ambulatoriali specialistici, servizi di prevenzione, servizi di profilassi vaccinale, servizi di assistenza domiciliare di base, Sistema Integrato di prenotazione collegato al CUP.

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