Pazienti in cura con la cannabis: “con il nuovo Codice della Strada ci tolgono la patente”

Paura tra i pazienti in cura con la cannabis: “con il nuovo Codice della Strada ci tolgono la patente”, cosa accadrà in questi casi?

Donna alla guida
CDS paura tra pazienti (Inran.it)

Codice della Strada, non appena entrato in vigore ha subito sollevato numerose perplessità per via della rigidità con la quale vengono applicate le sanzioni, tolti i punti alla patente o addirittura il ritiro e sospensione del documento. Le norme infatti sono più stringenti allo scopo di assicurare ed ottenere delle strade più sicure, quindi riducendo nei limiti del possibile gli incidenti e disciplinando in maniera più incisiva gli aspetti un po’ più delicati circa la guida degli italiani.

Fondamentalmente la guida col cellulare in mano, andare oltre i limiti di velocità o ancora sotto effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope o alcoliche. Per questo motivo le forze dell’ordine e gli organi competenti potranno procedere a controlli più stringati; primo perché autorizzati per l’appunto dal nuovo CDS e secondo perché si avvalgono della tecnologia che permetterà loro di avere una mano nel rilevare i trasgressori.

Codice della strada, paura tra i pazienti in cura con cannabis

Cannabis
CDS limita l’uso di cannabis terapeutica (Inran.it)

Può sembrare tutto lodevole e tutto interessante ma come già anticipato ha sollevato molte perplessità. In alcuni casi i conducenti che non hanno apparentemente commesso nessuna colpa, rischiano di essere sanzionati. Già era stato accennato il discorso farmaci, alcune formulazioni possono alterare il test antidroga col rischio che dia esito positivo. Ma accanto a questo sorge un altro problema che vede come protagonisti i pazienti in cura con cannabis al volante.

Le norme del CDS prevedono per chi viene trovato positivo al THC la sospensione della patente per due anni, multa fino a 6.000 euro e l’arresto fino ad un anno. Quindi misure assolutamente gravose ed il tutto a prescindere se questa persona si trovi positiva al THC perché abbia assunto cannabis per motivi terapeutici con tanto di prescrizione medica.  Intanto i pazienti hanno inviato una diffida ai Ministri della Salute, dei Trasporti e della Giustizia nonché Camere e Senato chiedendo quindi un tavolo tecnico a gennaio per ottenere delle deroghe che permettano così ai malati in cura con THC di guidare senza avere la paura di incorrere in sanzioni ingiustificate. 

Qualora non ci fosse riscontro da parte del governo, i pazienti sono pronti ad intraprendere una class action per danni fisici e morali. La diffida inviata via PEC presenta numerose associazioni di pazienti sostenitori della cannabis terapeutica. Persone affette da patologie quali gravi cancro, sclerosi multipla, dolore cronico e quindi assumono cannabis per alleviare i sintomi. 

Pronti ad una battaglia legale

La situazione è diventata insostenibile, i pazienti assuntori di THC terapeutica avvertono il nuovo CDS – e di fatto lo è – come una limitazione della libertà. Naike Rivelli ad esempio ha dichiarato di evitare di guidare per il timore di essere sanzionata. Quindi se il governo non interverrà, inizierà una spietata battaglia legale per difendere i propri diritti.

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