Spumante, occhio a quello che metti in tavola durante le feste: questi sono pieni di pesticidi

Non esiste Natale senza spumante in tavola, ma quest’anno occorrerà riporre qualche accortezza in più nella scelta della tipologia giusta. 

Gli spumanti che metteremo in tavola questo Natale stanno destando non poche preoccupazioni. Un nuovo allarme li ha posti al centro di richiami e polemiche ed ha messo in discussione la loro sicurezza: stando alle ricerche e ai test effettuati su tipologie molto gettonate nel corso delle feste, sarebbero pieni di pesticidi.

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Trovati pesticidi nello spumante di Natale (Inran.it)

L’analisi è stata condotta su 12 varianti diverse e in quasi tutte sono emersi dei residui di pesticidi, seppur sempre entro i limiti consentiti dalla legge. Tuttavia, a scatenare il panico è il fatto che alcune tipologie hanno presentato un risultato peggiore di altre, spingendosi quasi al limite del permesso.

Spumanti di Natale pieni di pesticidi: l’allarme

Tra le dodici bottiglie analizzate, tutte di Asti Spumante Docg, solo una è risultata completamente priva di residui chimici. Ciò ha fatto emergere una questione importante su come i trattamenti fitosanitari possano influenzare ciò che mettiamo nel nostro bicchiere.

Arriviamo alla conclusione che lo spumante, così apprezzato per la sua leggerezza e freschezza, nasconde a volte dettagli meno poetici. Le tracce di pesticidi rilevate nei test non superano i limiti legali, ma fanno riflettere sul tipo di pratiche agricole impiegate per produrre questo vino spumante.

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Spumante di Natale, allerta pesticidi: i risultati del test (Inran.it)

I residui chimici trovati appartengono principalmente alla categoria dei fungicidi, prodotti utilizzati per combattere parassiti e malattie della vite. Tra i nomi emersi dall’indagine, alcuni sono particolarmente significativi. Molecole come il metalaxyl, il boscalid e il dimethomorph sono state rilevate con una frequenza preoccupante. Questi pesticidi, pur essendo autorizzati per l’uso in agricoltura, sollevano dubbi per i loro potenziali effetti sulla salute e sull’ambiente.

I pesticidi trovati negli spumanti: in dubbio la sicurezza dei trattamenti di produzione

Il metalaxyl, ad esempio, è noto per essere un fungicida ma è anche sospettato di avere effetti mutageni. Il boscalid è stato associato a rischi per le cellule nei soggetti affetti da patologie come l’Alzheimer o le malattie mitocondriali. Il dimethomorph, invece, è ampiamente utilizzato contro la peronospora, ma resta comunque dannoso per l’ambiente. In questa lista emergono anche il fenhexamid, tossico per gli organismi acquatici, e il flupyradifurone, un insetticida che può compromettere gravemente la sopravvivenza delle api, anche a basse concentrazioni.

Gli esperti spiegano che la viticoltura, specialmente in regioni come quelle dove si produce l’Asti Spumante, deve fare i conti con problemi legati a funghi come la peronospora, l’oidio e la botrite. Questi parassiti trovano terreno fertile in condizioni climatiche mutevoli, dove l’alternanza tra pioggia e siccità crea le condizioni perfette per la loro proliferazione (vedi anche come combatterli nelle piante che hai in casa). Per questo, i fungicidi vengono usati con una certa intensità. Però, si sospetta che l’uso combinato di diverse molecole della stessa categoria sia una strategia adottata per non superare i limiti di legge imposti per i singoli pesticidi, ma ciò potrebbe aumentare l’esposizione complessiva a residui chimici.

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Spumante, emersa presenza di pesticidi (Inran.it)

Uno degli aspetti che ha sorpreso il Salvagente, che ha condotto il test, è stato il profilo funzionale di questi pesticidi. Sebbene tutte le bottiglie analizzate risultino conformi alle normative, emerge un quadro complesso in cui la qualità percepita del prodotto potrebbe non corrispondere alla realtà delle sue componenti chimiche. Questo non significa che lo spumante non sia sicuro da consumare, ma pone interrogativi sull’impatto a lungo termine di queste pratiche agricole.

Un aspetto positivo in questa vicenda

Tra le informazioni raccolte durante l’indagine c’è un dato che offre un minimo di sollievo: in nessuna delle bottiglie analizzate è stato trovato il glifosato. Questo erbicida, spesso al centro di polemiche per il suo potenziale cancerogeno, è assente, lasciando intendere che le cantine produttrici di Asti Spumante abbiano adottato alternative meno controverse. Resta comunque importante chiedersi se non si possa fare di più per garantire una produzione ancora più pulita e rispettosa dell’ambiente. Nonostante la conformità alla legge, il fatto che solo una bottiglia su dodici sia risultata priva di pesticidi suggerisce la necessità di un cambiamento.

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