L’anguilla è un alimento che spesso ritroviamo durante le festività, soprattutto a Capodanno, ma si può mangiare in gravidanza?
La gravidanza è un periodo speciale, durante il quale ogni scelta alimentare assume un significato importante per la salute della mamma e del bambino.
Tra i tanti dubbi che possono sorgere, uno riguarda l’anguilla: è sicuro mangiarla durante la gravidanza? Scopriamo subito i consigli da seguire.
La tradizione di consumare l’anguilla durante le feste ha radici profonde nella cultura italiana. La sua forma serpentina ha portato a considerarla un simbolo del male, mangiarla durante il periodo natalizio rappresenta un gesto propiziatorio per allontanare la negatività e assicurarsi fortuna per l’anno nuovo.
L’anguilla è un pesce nutriente, ricco di proteine di alta qualità e acidi grassi omega-3. Questi ultimi sono particolarmente importanti durante la gravidanza, poiché favoriscono lo sviluppo del cervello e degli occhi del bambino.
Inoltre, l’anguilla contiene vitamine del gruppo B, essenziali per il metabolismo e la salute della mamma, oltre a minerali come fosforo e selenio, che sostengono il sistema immunitario. Tuttavia, nonostante i suoi valori nutrizionali, è fondamentale considerare anche i potenziali rischi legati al consumo di questo pesce.
Uno dei principali problemi legati all’anguilla è il possibile contenuto di mercurio. Come molti pesci predatori, l’anguilla può accumulare questo metallo pesante nel suo organismo. Il mercurio è particolarmente dannoso per lo sviluppo neurologico del bimbo, motivo per cui il consumo di pesce ad alto contenuto di mercurio deve essere moderato durante la gravidanza. Inoltre, l’anguilla cruda o poco cotta comporta un rischio di infezioni alimentari, come la listeriosi, che può essere pericolosa sia per la madre che per il bambino.
Se si decide di includere l’anguilla nella dieta durante la gravidanza, è importante seguire alcune precauzioni. Prima di tutto, è consigliabile limitare il consumo a una o due porzioni alla settimana per ridurre l’esposizione al mercurio.
È fondamentale assicurarsi che l’anguilla sia ben cotta, evitando assolutamente la versione cruda o affumicata. Inoltre, è meglio acquistare pesce da rivenditori affidabili, per minimizzare il rischio di contaminanti ambientali. Consultare il medico può aiutare a stabilire una dieta sicura ed equilibrata.
L’anguilla europea è attualmente classificata come specie in pericolo critico di estinzione. Questo status solleva preoccupazioni riguardo alla sostenibilità del suo consumo durante le festività. Pertanto, è consigliabile considerare alternative culinarie che rispettino sia le tradizioni che l’ambiente.
Per chi desidera beneficiare degli acidi grassi omega-3 senza preoccuparsi dei rischi legati al mercurio e all’estinzione delle anguille, esistono valide alternative. Pesci come il salmone, la trota e lo sgombro contengono alti livelli di omega-3 e presentano un basso rischio di contaminazione da mercurio. Anche vegetali, come semi di lino o le noci, possono fornire acidi grassi benefici durante la gravidanza.