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Alimenti e Nutrizione

Latte, come capire quando non è più così tanto fresco: puoi farlo con lo smartphone

Pubblicato da
Emanuela Toparelli

Il latte aperto da diversi giorni può generare dubbi e portare a chiedersi se è ancora sicuro: lo scopriamo grazie all’uso dello smartphone. 

Può capitare di aprire una confezione di latte e poi non averne bisogno nei giorni successivi. Nonostante venga conservata in frigo, il trascorrere del tempo può far sorgere dei dubbi riguardo la sua sicurezza. Bere latte andato a male può portare con sé degli effetti collaterali sgradevoli e talvolta anche gravi. Ecco perché si rende necessario accertarsi delle sue condizioni prima di versarlo in un bicchiere o utilizzarlo in cucina.

Come scoprire se il latte è avariato usando lo smartphone (Inran.it)

Ancora una volta, la tecnologia viene in nostro soccorso e ci aiuta nel distinguere il latte ancora buono da consumare da quello da gettare via. Grazie all’uso del nostro smartphone possiamo eliminare ogni dubbio ed essere sempre certi della bontà del latte che stiamo bevendo.

Come scoprire se il latte è ancora buono usando lo smartphone

Un gruppo di ricercatori australiani ha dato vita a una tecnologia in grado di comprendere se il latte è buono utilizzando il motore a vibrazione presente in molti dispositivi mobili. Questo sistema, chiamato VibMilk, permette di determinare con precisione sorprendente se un alimento fondamentale come il latte è ancora fresco o ormai avariato, senza mai aprire il contenitore.

Ciò che rende questa tecnologia così affascinante è il modo in cui combina scienza, praticità e innovazione. VibMilk sfrutta l’unità di misura inerziale (IMU) presente negli smartphone, una componente utilizzata per rilevare i movimenti del dispositivo, e la applica a un’analisi approfondita delle proprietà fisiche del latte. Grazie a questo sistema, non è necessario esporre il prodotto all’aria per verificarne la qualità, eliminando così il rischio di contaminazione batterica.

Usare lo smartphone per capire se il latte è buono (Inran.it)

Fino a oggi, il metodo più comune per sapere se il latte è andato a male era quello di aprirlo e affidarsi al proprio olfatto o gusto. Oltre a essere poco pratico, questo approccio tradizionale comporta diversi problemi: una volta aperto, il latte entra in contatto con l’aria, favorendo il proliferare dei batteri e accelerando il processo di deterioramento. Con VibMilk, questa procedura diventa obsoleta.

Latte, se è buono o avariato lo scopriamo tramite il cellulare

Il sistema è in grado di rilevare i cambiamenti nella viscosità, densità e tensione superficiale del latte, tutti parametri che variano man mano che il prodotto si deteriora. Le vibrazioni generate dal motore dello smartphone attraversano il liquido e, grazie a sofisticati algoritmi di apprendimento automatico, vengono analizzate per calcolare il livello di pH, un indicatore essenziale della freschezza del latte.

I test condotti dai ricercatori hanno dimostrato che VibMilk può classificare il latte in 23 diversi livelli di pH, con un’accuratezza impressionante che raggiunge il 98,35%. Questo significa che il sistema non solo funziona, ma è anche estremamente affidabile, tanto da poter essere considerato un valido strumento per ridurre gli sprechi alimentari.

Latte buono o avariato? Te lo dice il cellulare (Inran.it)

Lo spreco di latte è un problema diffuso, sia nelle case che nei supermercati. Sebbene le date di scadenza stampate sulle confezioni siano un utile riferimento, non sono sempre indicative della reale freschezza del prodotto. La temperatura di conservazione, il tipo di imballaggio e altre variabili possono influenzare notevolmente la durata del latte. VibMilk offre una soluzione pratica a questa incertezza, consentendo di verificare lo stato del latte in tempo reale, sia al momento dell’acquisto che prima di consumarlo.

Addio allo spreco di latte con VibMilk

Questo non è solo un vantaggio per i consumatori, ma rappresenta anche un potenziale punto di svolta per l’industria alimentare. I ricercatori stanno infatti lavorando per adattare questa tecnologia su scala industriale, collaborando con un produttore locale di latte per implementare un sistema di controllo qualità direttamente negli stabilimenti di produzione.

In un contesto industriale, il principio di VibMilk rimane lo stesso, ma al posto dello smartphone vengono utilizzati sensori più sofisticati, progettati per analizzare migliaia di bottiglie di latte prima che vengano distribuite nei negozi. Questo approccio garantisce che solo i prodotti di qualità superiore raggiungano i consumatori, migliorando l’affidabilità del sistema produttivo e riducendo ulteriormente gli sprechi (vedi anche come scoprire se il pollo è andato a male).

Un altro aspetto su cui i ricercatori stanno concentrando i propri sforzi è lo studio dell’effetto dei diversi materiali di imballaggio sulla qualità delle vibrazioni. Contenitori in vetro, plastica o cartone potrebbero influire in modo diverso sulla precisione delle misurazioni, e capire queste dinamiche è fondamentale per ottimizzare la tecnologia e renderla applicabile a tutte le situazioni.

Emanuela Toparelli

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Emanuela Toparelli