Sostanze tossiche nell’acqua: bisogna prestare la massima attenzione. Ecco che cosa è emerso dalle ultime indagini.
L’acqua è essenziale per la salute e aiuta a eliminare liquidi e tossine per idratare la pelle e per favorire la rigenerazione della cartilagine e la sua lubrificazione, riducendo l’infiammazione articolare.
Purtroppo, però, non tutta l’acqua minerale disponibile fa bene alla salute. Secondo le indagini condotte dai ricercatori, sono moltissime le marche di acqua in bottiglia che contengono pesticidi, ma sono anche diffuse le sostanze tossiche nell’acqua potabile del rubinetto.
L’acqua, un bene fondamentale per tutti gli esseri viventi
L’acqua è coinvolta nella maggior parte delle funzioni del corpo umano: da solvente di composti inorganici e organici, l’acqua favorisce la dissociazione degli elettroliti e funziona da liquido termostatico con capacità termoregolatrici.
Come riconosciuto dal Ministero della Salute, la quantità di acqua da bere è abbastanza variabile a seconda degli individui e del loro regime di lavoro, attività, alimentazione e stili di vita.
Ciò che è importante è la qualità dell’acqua che si assume. Purtroppo, non sempre l’acqua comprata in bottiglia è salutare. A dimostrarlo è un’indagine da poco condotta sulle principali marche in commercio in Italia, indagine che ha messo in evidenza la presenza di pesticidi nell’acqua minerale. Purtroppo, neanche l’acqua potabile del rubinetto è esente da questi problemi.
Le sostanze tossiche nell’acqua potabile del rubinetto, i risultati dell’indagine destano preoccupazione
Già alla fine degli anni Ottanta gli scienziati si erano resi conto della presenza di una sostanza tossica per gli esseri umani nell’acqua potabile. Sono stati necessari anni di ricerche per riuscire a identificarla. Il trattamento finalizzato a rendere potabile l’acqua rischia però di provocare dei danni.
In molti casi è stato rilevata la presenza di PFAS nell’acqua potabile, sostanze riconosciute come dannose per l’organismo. La collaborazione tra un team di scienziati americani e svizzeri ha reso possibile dare un nome alla molecola tossica presente nell’acqua, un risultato della disinfestazione chimica dell’acqua.
Il processo di disinfestazione dell’acqua è necessario per renderla potabile, eppure da oltre 40 anni gli scienziati sono a conoscenza che questo stesso processo provoca la formazione di un altro contaminante, identificato ora come anione coronatami. Questa pericolosa sostanza è stata trovata nei sistemi idrici degli Stati Uniti con livelli medi di 23 milligrammi per litro. In alcuni casi i livelli hanno raggiunto anche i 100 milligrammi per litro, superando i valori normativi che variano tra i 60 e gli 80 milligrammi per litro. A preoccupare è però la notevole somiglianza della componente chimica con altri composti tossici.
I risultati della ricerca sulle sostanze tossiche nell’acqua potabile
Questo risultato è frutto di anni di ricerca e collaborazione tra gli scienziati americani e quelli svizzeri che, grazie alle nuove tecnologie e alla comparazione con le acque svizzere, sono riusciti a sintetizzare il composto in laboratorio identificando la molecola con i processi tecnologici del Politecnico Federale di Zurigo. La scoperta dell’anione cloronitrammide potrebbe avere implicazioni globali, in particolare per paesi come l’Italia, la Francia e il Canada che adoperano il processo di disinfestazione dell’acqua potabile con la clorammine.
Mentre in Svizzera la cloraminazione dell’acqua non è una pratica comune, rendendo inesistente la sostanza nei condotti idrici, in Italia è sicura rispettando tutti i criteri del Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque (CeNSiA) che conferma i parametri nel 99,1% dei casi. Ulteriori studi permetteranno di capire i reali sulla salute umana.