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Salute e Benessere

Bambini e schermi: è importante conoscere alcune conseguenze molto importanti

Pubblicato da
Andrea Cerasi

Tanti genitori lasciano telefoni e tablet ai propri bambini, per intrattenerli con giochi e cartoni: una cattiva abitudine che incide sul loro cervello.

Quella di lasciare cellulari e tablet nelle mani dei bambini piccoli, pur di lasciarli buoni per qualche minuto, è una cattiva abitudine che andrebbe evitata. Eppure, gli schermi si sostituiscono sempre di più alle baby-sitter, quando i genitori sono impegnati. Quello che potrebbe sembrare, a prima vista, una soluzione rapida per tenerli buoni, in realtà comporta dei seri rischi per il loro sviluppo.

Bimbo gioca con lo smartphone (Inran.it)

In particolare, i bambini sotto i 2 anni esposti a un’eccessiva visione di schermi, di qualsiasi genere, come smartphone, tablet, PC o TV, corrono grossi rischi e possono sviluppare dei problemi importanti a livello sensoriale. Anche i bambini fino agli 8 anni rischiano, per questo motivo, l’OMS interviene sensibilizzando tutti i genitori e ricordando loro come comportarsi in modo corretto.

Gli schermi incidono sullo sviluppo dei bambini: perché bisogna evitare questa cattiva abitudine

Sono tantissimi gli studi scientifici che convergono sullo stesso punto: gli schermi incidono fortemente sul cervello dei più piccoli, facendo aumentare dei rischi non indifferenti. Come sappiamo, la luce blu comporta una serie di disturbi sulla nostra mente e a qualsiasi età: disturba il sonno, influenza il ritmo circadiano, suscita irritabilità, danneggia la vista.

Ma è in età prescolare che gli schermi comportano i rischi maggiori, tra cui ritardo nel linguaggio, alterazione del sonno, irritabilità, problemi di attenzione e di memoria, difficoltà di comprensione, influenza sulle capacità cognitive e problemi di elaborazione sensoriale, fino a sfociare nell’autismo e nell’ADHD, ossia i deficit di attenzione e iperattività.

Bambino piccolo con ciuccio si intrattiene con il cellulare (Inran.it)

Secondo molte ricerche, i bambini di età inferiore ai 2 anni e che trascorrono un’ora davanti agli schermi hanno una probabilità maggiore di sviluppare problemi di elaborazione sensoriale entro i 3 anni. Ogni ora in più trascorsa davanti allo schermo di un telefonino o di un tablet comporta un incremento del 23% di rischio. La raccomandazione, dunque, è quella di evitare del tutto di affidare ai bambini piccoli gli schermi.

Bambini e schermi dei dispositivi elettronici: gli effetti negativi sul cervello

Meglio far giocare i bimbi con i giochi tradizionali, portarli all’aperto, per una passeggiata, oppure distrarli in altro modo, provocando stimoli di altro genere. Prima dei 2 anni, inoltre, la barriera del cranio del bimbo non è completa, è sottile e fragile, quindi le radiofrequenze arrivano in maniera più pesante rispetto che negli adulti.

Mamma fa giocare la sua bimba con il telefono (Inran.it)

Per precauzione, se proprio si vuole distrarre il bimbo con il telefonino, giusto per qualche minuto, meglio tenere il dispositivo a una distanza di almeno 30 cm dalla sua testa, per evitare i rischi delle radiofrequenze, i quali incidono sullo sviluppo del cervello e, secondo alcuni esperti, possono comportare addirittura un aumento di rischio di tumori al cervello.

Infine, lasciare questi dispositivi in mano ai più piccoli provoca in loro una sovraesposizione di stimoli. In questa fase, i bimbi stanno apprendendo ogni giorno, ma i troppi stimoli possono provocare disturbi nel cervello e causare problemi di umore. Fino agli 8 anni, intrattenere i ragazzini con gli schermi è fortemente sconsigliato. La scrittura in corsivo aiuta lo sviluppo cognitivo dei bambini

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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Andrea Cerasi