Cozze pericolose ritirate dal mercato. Arriva l’allerta da parte del Ministero della Salute. Scopriamo quali sono i lotti interessati.
Alimentazione e salute, un binomio tanto facile da apprendere teoricamente quanto complesso da raggiungere sul piano pratico. Ed i casi che si presentano ne sono una chiara dimostrazione. Ogni anno infatti non mancano le segnalazioni aventi ad oggetto determinati prodotti che occupano gli scaffali dei supermercati e che costringono le autorità competenti al ritiro perché ritenuti pericolosi per il consumo. Il 2024 è stato in questo senso un anno molto significativo che ha ricevuto tantissime segnalazioni e che ha portato, dopo delle attente analisi, al ritiro della merce.
In questi giorni è scattato l’ennesimo allarme: stavolta l’alimento presso di mira perché ritenuto non conforme e non sicuro per un consumo su larga scala, riguarda le cozze. Di per sé un alimento già molto dedicato perché esposto a maggior rischi, rispetto e altri alimenti, che ne alterano la qualità. Le tracce contenute in esse di Escherichia Coli oltre i limiti imposti dalla normativa, ha fatto scatenare l’allerta da parte del Ministero della Salute che non ha esitato a pubblicare la comunicazione sul suo sito nella sezione dedicata appunto ai rischi alimentari.
L‘avviso del Ministero emerso in questi giorni riguarda un lotto di mitili-cozze ritirati dal mercato perché presentavano le Escherichia coli superiore rispetto ai limiti previsti dalla legge, come già detto sopra. In particolare, il prodotto ritirato ha la denominazione di “Mitili o Cozze” ed è stato commercializzato dall’azienda Mitili Olbia, una cooperativa che ha sede nell’omonima città.
Le cozze sono state prodotte dall’azienda Arsellatori e miticoltori Olbiesi snc con stabilimento di San Marinedda, Olbia. Prodotto venduto in confezione da 2 kg, il lotto di produzione viziato e quindi esposto a questa minaccia è il B5/10/12/24. Il marchio di identificazione del prodotto è UE IT E5N7U. Dal comunicato del Ministero si legge la presenza preoccupante in quanto oltre i limiti. Partendo da queste premesse, cosa bisogna fare per precauzione ed evitare l’insorgenza di patologie?
Da quando il Ministero della Salute ha predisposto il ritiro del prodotto, tutti i consumatori sono tenuti alla restituzione, in quanto vi è apposto il divieto di non consumare le confezioni con il numero di lotto indicato e procedere – nei modi sopra detti – presso il punto vendita. Non è specificato, ma molto probabilmente anche in questo caso, come accade quasi sempre, si ottiene il rimborso per le spese sostenute preventivamente nell’acquisto del prodotto.
Chiedere non cosa nulla. Intanto, secondo l’Istituto Superiore della Sanità, l’Escherichia Coli è un batterio che vive normalmente nell’intestino umano e animale; tuttavia, nonostante questa apparente ordinariertà, alcuni ceppi possono causare malattie gravi. Da qui l’esigenza di ritirarlo immediatamente dal commercio.