Forse non sapevi che non tutta l’acqua va bene per innaffiare i cactus; da oggi non sbaglierai più con questi consigli e indicazioni utili.
Avere delle piante in casa è sempre una buona scelta. Ci si avvicina alla natura, si ha qualcosa da fare e con cui tenere impegnata la mente. Alcune piante molto apprezzate e ricercate sono i cactus. Danno un’atmosfera esotica e sono facili da accudire. Ma forse non sai che non tutta l’acqua va bene per annaffiarli. Siamo qui oggi per chiarire qualche punto e affrontare meglio l’argomento per non sbagliare più.
Il cactus è una pianta succulenta dell’ordine Caryophyllales. Quest’ordine comprende circa 150 generi e 3.000 specie diverse. Siamo abituati a vedere queste piante come simbolo del deserto. Da questa loro origine non fatichiamo a comprendere che sono molto resistenti. Possono sopravvivere a periodi di siccità, sole battente e hanno bisogno di pochissima acqua. Ecco perché molte persone scelgono questa pianta, per le poche necessità e cure.
Come innaffiare correttamente il cactus
Ovviamente, il cactus è anche una pianta ornamentale. Ce ne sono diversi tipi e ogni tipo si adatta ad una casa, ad un giardino o a un particolare tipo di ambiente. Anche se hanno bisogno di poche attenzioni, quelle poche devono essere fatte in maniera corretta. Ad esempio, per quanto riguarda l’irrigazione bisogna sapere alcune cose.
Se hai un cactus, con quale acqua lo annaffi quando serve? Potresti avere sempre sbagliato. Gli esperti dicono che c’è un tipo di acqua che è assolutamente perfetta, mentre altre potrebbero danneggiare la pianta. L’acqua perfetta è quella piovana. È la scelta migliore perché in linea con le sue origini e con le caratteristiche giuste.
Infatti, l’acqua piovana ha un pH leggermente acido che favorisce l’assorbimento dei nutrienti. Non contiene calcare e contiene vitamine e sali minerali adeguati alla salute della pianta, non di certo in eccesso. Oppure, ci sono anche altre alternative se non riesci a raccogliere l’acqua piovana quando piove o se ci sono lunghi periodi con piogge assenti.
L’acqua consigliata per i cactus e quella da evitare
Oltre all’acqua piovana va bene anche quella decantata. Basta raccogliere acqua dal rubinetto e farla riposare per almeno un giorno. In questo modo i sali minerali in eccesso si depositano sul fondo e il cloro evapora. Poi, bisogna utilizzare solo l’acqua in superficie per innaffiare il cactus.
Un’altra scelta potrebbe essere l’acqua distillata perché non contiene impurità. Tuttavia, in questo caso dovrai aggiungere del fertilizzante, appunto per compensare la mancanza di nutrienti. Per questo è molto importante rivolgersi ad un esperto.
Meglio evitare l’acqua di rubinetto. Quest’ultima, infatti, potrebbe avere troppo calcare, cloro e sali minerali in eccesso. Spesso per comodità si prende quest’acqua, ma bisogna avere l’accortezza di farla decantare, almeno. Diversamente, il cactus potrebbe non stare bene e le radici potrebbero marcire.
Conclusioni
Dunque, se vuoi innaffiare il cactus come si deve utilizza acqua piovana o decantata. Puoi usare quella distillata, ma ci sono nutrienti che mancano ed è da evitare l’acqua del rubinetto così com’è. Il cactus ha bisogno di acqua ogni dieci-quindici giorni quando si trova nella sua stagione attiva. L’accortezza è quella di controllare sempre che il terreno sia perfettamente asciutto. D’inverno, invece, basta una volta al mese.