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Alimenti e Nutrizione

I 3 frutti con più pesticidi: non puoi permetterti di consumarli senza lavarli per bene

Pubblicato da
Andrea Cerasi

Acquistiamo sempre più frutta contaminata da pesticidi, sia frutta italiana che importata da fuori: i tre frutti più rischiosi.

Purtroppo, la frutta che portiamo in tavola è sempre più contaminata, nonostante le normative europee e italiane per combattere il fenomeno. Un recente dossier di Legambiente rivela che gran parte della frutta che troviamo sugli scaffali di mercati e supermercati è fortemente contaminata da pesticidi, alcuni dei quali ritenuti illegali in Europa.

Frutta fresca in tavola (Inran.it)

Analizzando migliaia di campioni di frutta, i ricercatori hanno riscontrato la presenza di sostanze chimiche nocive in quasi la metà del frutti portati in laboratorio, alcuni dei quali hanno evidenziato picchi di contaminazione addirittura del 74%. Se la frutta fa bene alla salute e consumarla è una sana abitudine, occorre fare attenzione a ciò che si acquista.

Attenzione ai pesticidi nella frutta: quale frutta prediligere e cosa fare per eliminare le sostanze chimiche

Assorbire sostanze chimiche non è certo un bene per la nostra salute, e l’ultimo report di Legambiente fa riflettere molto su ciò che ogni giorno portiamo sulle nostre tavole. In collaborazione con Alce Nero, Legambiente ha esaminato circa 5 mila campioni di alimenti, derivanti da agricoltura biologica e da agricoltura tradizionale, mettendo in evidenza in quadro poco rassicurante.

Oltre il 41% dei campioni esaminati in laboratorio contiene tracce di pesticidi. In certi casi, le tracce di pesticidi sono davvero enormi, tanto da arrivare al 74%. Oltre alla frutta, sono contaminati da pesticidi anche altri alimenti, come il vino, i cereali integrali e i peperoni. Significa che l’agricoltura fa ancora ampio utilizzo di pesticidi, nonostante molti divieti e avvertimenti.

Esami in laboratorio sui pesticidi della frutta (Inran.it)

Quando si consumato gli alimenti incriminati, si assorbono anche le sostanze nocive, come Acetamiprid, Boscalid, Fludioxonil e Imazalil. Il report, inoltre, non solo evidenzia la presenza di queste sostanze chimiche usate per contrastare l’azione degli insetti invasori dei campi e per conservare più a lungo il cibo, ma riferisce anche della presenza di una combinazione tra pesticidi.

I tre frutti che presentano maggiori quantità di pesticidi: i dati di Legambiente

In pratica, un cocktail di pesticidi sfruttato per potenziare la formula, che poi entra a contatto con il nostro organismo, dando ovviamente effetti negativi. L’Italia, così come gli altri paesi europei, non se la cava meglio, e anche nei nostri mercati e supermercati la frutta è molto contaminata. Quali sono i tre frutti che presentano maggiori quantità di pesticidi?

Prima di tutto, bisogna avvertire che nel 2024 abbiamo avuto il picco di frutta esotica contaminata, a causa delle grosse importazioni e dei pochi controlli su kiwi, ananas o banane. Per quanto riguarda le coltivazioni nostrane, i tre frutti maggiormente contaminati sono risultati le pere, le pesche e gli agrumi. La quasi totalità delle pere è risultata contaminata, anche se a livelli bassi.

Frutta esposta in un mercato (Inran.it)

A incidere sulla presenza di pesticidi sono anche i cambiamenti climatici, che mettono in difficoltà gli agricoltori e la nostra agricoltura. Per far fronte alla siccità, alle temperature elevate, all’invasione di insetti infestanti e alle malattie, si è costretti a intervenire somministrando pesticidi per proteggere le piante, ma ciò influisce sulla contaminazione dei frutti.

Inoltre, alcuni patogeni stano sviluppando resistenza ai trattamenti comuni, e ciò obbliga all’utilizzo di mix tra sostanze chimiche. Insomma, quando si fa la spesa, meglio controllare origine e tipo di coltivazione della frutta, preferendo quella biologica, anche se non è detto che questa sia più sicura. Inoltre, prima di consumare frutta, è consigliabile lavarla accuratamente per eliminare ogni traccia di pesticidi.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.