Polpa piena di pesticidi, secondo uno studio recente quasi tutte le banane sono viziate da questa presenza.
Tra i frutti maggiormente apprezzati, sia da grandi che da piccini vi rientra assolutamente la banana. Di un inconfondibile giallo vibrante, la polpa golosa è spesso protagonista di merende e spuntini sfiziosi, ma sempre salutari. Le banane infatti sono tra i frutti prediletti da chi pratica molto sport; la presenza di potassio fa sì che vengano sempre consumate prima di un allenamento per potenziare le proprie prestazioni fisiche.
Le banane contengono pesticidi; problema peraltro già riscontrato in altri frutti e già ampiamente noto. Si potrebbe pensare che non sia un problema dato che, a differenza di pesche o mele, la buccia spessa che racchiude, custodisce il frutto non viene mangiata, ma le cose non stanno così. I pesticidi sono stati rilevati persino nella polpa. E se si considera che la banana spesso fatta a pappina viene mangiata e consumata dai bambini nei primi mesi di età, ci si rende conto di come questo sia veramente allarmante e che merita pertanto un adeguato intervento.
Banane piene di pesticidi fino alla polpa, se ne salvano solo poche
Le banane sono ricche di potassio, componente che supporta l’equilibrio dei liquidi e la salute cardiovascolare. Ma non solo, la banana è anche ricca di vitamina B6, E, C che rafforza il sistema immunitario migliorando le funzioni cerebrali. Un bagaglio incredibile a cui però si rischia di dover rinunciare. Destano infatti particolari preoccupazioni gli studi condotti di recente sui pesticidi che hanno sollevato un polverone. Un’indagine che ha coinvolto 20 marchi diversi di banane vendute ai supermercati italiani hanno svelato come su questi venti, solo tre prodotti erano completamente privi di pesticidi, inclusi quelli biologici.
Le sostanze chimiche contenute sono sotto i limiti di legge, questo va detto, però la presenza di più pesticidi sullo stesso frutto crea quello che è stato chiamato il cosiddetto effetto cocktail. I pesticidi trovati sono Neonicotinoidi (Imidacloprid, Thiamethoxam e Chlorfenapyr), oggetti di dibattito nell’Unione Europea, e l’acido gibberellico definito leggermente tossico. L’uso intensivo di sostanze chimiche in agricoltura danneggia consumatori, questo è un dato di fatto, ma anche i lavoratori delle piantagioni ed ambiente. I pesticidi che vengono spruzzati contaminano le risorse idriche ed il suolo. Contribuisce insomma al declino ambientale, piaga angosciante che investe tutti. Nessuno escluso.
I provvedimenti della grande distribuzione
Nemmeno le banane bio sono esenti dalla contaminazione di pesticidi. La situazione emersa dalle analisi a campione ha fatto scattare incredibilmente l’allarme ed ha costretto le aziende coinvolte a prendere dei provvedimenti. Le aziende Esselunga e Carrefour dopo essere state contattate, sono intervenuti immediatamente dopo aver saputo della rilevante presenza di pesticidi nelle loro referenze.
Esselunga dopo la cattiva sopresa ha bloccato le importazioni anche degli altri alimenti provenienti dallo stesso produttore. Carrefour ha avviato una procedura di controllo per accertarsi che i prodotti introdotti nei loro punti vendita siano idonei ad assicurare una buona qualità ai propri clienti.