Recentemente è stato introdotto il nuovo Codice della Strada, in vigore a partire da dicembre: occhio all’uso di questi farmaci.
Nei giorni scorsi è stato introdotto il nuovo Codice della Strada, che entrerà definitivamente in vigore a partire da dicembre, e presenterà severe restrizioni e pesanti sanzioni per chi non rispetta le regole. Una delle modifiche più controverse riguarda i test tossicologici. Tra le sostanze proibite alla guida risultano anche diversi elementi inseriti in comuni farmaci, che fanno scattare la positività al test antidroga.
Lo scorso 20 novembre, in Senato si è discusso il nuovo Codice della Strada, all’interno del quale sono state approvate le numerose modifiche richieste negli ultimi tempi, rafforzando la stretta sul consumo di alcool e sull’abuso di droghe alla guida, e che tanti incidenti mortali causano sulle strade italiane. Tuttavia, alcune modifiche hanno suscitato numerose polemiche.
Le modifiche al Codice della Strada che stanno suscitando una marea di polemiche. “È anticostituzionale” gridano alcuni
Le modifiche che hanno destato maggiore interesse riguardano quelle relative ai test antidroga. Le normative del vecchio articolo 187 sono stato decisamente rese più severe, e in tanti gridano a una legge anticostituzionale. Nella vecchia normativa, se il conducente del veicolo risultava risultava in evidente stato di alterazione psicofisica, doveva sottoporsi al test antidroga.
Se risultava positivo, ovviamente veniva sanzionato e gli veniva sottratta la patente per un periodo di tempo determinato. Ora, con le nuove limitazioni, il conducente può essere sottoposto a un test antidroga salivare anche se appare lucido e vigile. Dunque, nella normativa è stata eliminata la voce relativa allo “stato di alterazione psicofisica”.
I test antidroga basati sulla saliva, però, comportano molteplici dubbi poiché non sono troppo affidabili. Nella saliva, infatti, si possono rilevare sostanze legali, contenute in molti farmaci, ma rilevate dai test sulle droghe. In tal senso, si teme una elevatissima percentuale di falsi positivi. Tra l’altro, nella saliva è possibile rintracciare la presenza di stupefacenti anche da distanza di giorni dall’assunzione.
Codice della Strada: il test antidroga rintraccia farmaci e sostanze assunte anche giorni prima
Dunque, anche se l’effetto della droga nel corpo è ormai svanita, il test antidroga la rintraccia comunque, facendo rischiare al conducente il ritiro della patente e la multa salatissima. Quello dei falsi positivi è un problema che, con le nuove normative, accenderà molteplici polemiche a partire dalle prossime settimane. Inoltre, come accennato, alcuni farmaci daranno origine ai falsi positivi.
Ad esempio, la pseudoefedrina, un principio usato in molti farmaci da banco per le allergie o per i raffreddori, oppure la quetiapina, presente negli antidepressivi, sono rintracciabili dal test per le anfetamine. L’ibuprofene, ossia uno degli antidolorifici più diffusi, fa risultare positivi alla marijuana. Per evitare di scatenare il caos, dunque, con le nuove normative sul Codice della Strada si richiede un secondo test di conferma.
Il secondo test di conferma deve essere effettuato entro dieci giorni dal primo test salivare, attraverso il prelievo di sangue. Certo, i falsi positivi ci sono sempre stati, ma ora tutti possono essere sottoposti al test antidroga, anche coloro che sono lucidi e non fanno uso di sostanze stupefacenti. Infine, come spiegano gli esperti, le sostanze stupefacenti (come cocaina o oppiacei) restano nella saliva anche per 96 ore dopo l’assunzione.