A livello genetico esiste un paradigma con la perdita di peso: ecco lo studio che prova a dare una risposta alla domanda, genetica o scelta?
Oltre ai fattori ambientali esterni, esistono molte mutazioni e cambiamenti genetici che costituiscono l’insorgere di caratteristiche fisiche e, spesso, problemi di carattere sanitario. Una nuova ricerca prova a portare al centro del dibattito questo dualismo contestualizzandolo ai problemi di peso: genetica o cattive abitudini? Una domanda che agli occhi di tanti si è sempre composta come una scusa per una condizione alimentare e psicologica persistente. Ma lo studio ha deciso di approfondire questo aspetto genetico.
In questo periodo storico sono tanti i drammi che ci portiamo dietro, frutto dell’inquinamento, delle cattive abitudini, della mal nutrizione e via discorrendo. Tanti aspetti che mettono in pericolo la salute di molte persone, come per uno dei problemi più grandi dei paesi ricchi e industrializzati: l’obesità. La normalità di questo fenomeno sanitario ha costituito un dibattito attorno all’accettazione del fenomeno e, spesso, all’esagerazione dialettica. Una normalità che ha dato sfogo a canali dissuasivi che hanno esasperato concetti onorevoli o contesti culturalmente specifici, vedasi il dibattito creatosi attorno alla nuova Miss Alabama.
Attorno a questa discussione si è andati ad unire, con forse troppa ingenuità, il rispetto per le persone tutte e il problema sanitario. In questo il dibattito ha visto spesso anche parlare di “genetica” o altri approcci persuasivi che hanno sempre provato ad escludere le responsabilità dell’individuo, su cui però non siamo tenuti a discutere oggi. Il tema, però, ha richiamato l’attenzione di alcuni ricercatori dell‘università di Essex, in Regno Unito, che hanno pubblicato su Research Quarterly for Exercise and Sport, cercando un rapporto fra dimagrimento e genetica.
La ricerca ha coinvolto pochi soggetti che, però, hanno aperto il via ad una discussione in ambito scientifico. 48 persone tra i 20 e i 40 anni a cui è stato chiesto di non cambiare la propria alimentazione ma di svolgere dell’esercizio fisico. Si parla di attività fisica leggera, chiedendo ai soggetti di correre mezz’ora per tre volte a settimana. Ciò che è stato constatato è che i soggetti che presentavano alcuni geni specifici dimostravano un dimagrimento più veloce, andando a perdere 5kg, contro la media di 2kg degli altri. Un gene chiave, presente nei partecipanti, è stato responsabile per il 62% del loro dimagrimento; parliamo del PARGC14. Codificatore della proteina PGC-1-a, responsabile della biogenesi dei mitocondri, ha svolto un ruolo essenziale.
Questa ricerca è un primo inizio di lavoro che ci porta argomentazioni nel dibattito sociale. Sicuramente, come spiegano anche i ricercatori, la genetica può essere parte del sistema, ma non è la motivazione o la soluzione del problema. Perdere peso e accumulare peso ha moltissimi fattori che non possono essere semplicemente circoscritti alla genetica, in primis il fattore ambientale. Questa ricerca vuole svolgere un ruolo pratico nel contesto medico, in rapporto ad un problema sanitario molto presente nella nostra società. “È importante ricordare che la genetica non può nulla in assenza di attività fisica e stile di vita sano: è tutto connesso” conclude il coordinatore della ricerca Henry Chung.