Mantenersi in forma riduce il rischio e ritarda l’insorgenza della demenza in età avanzata.
L’attività fisica regolare non è solo fondamentale per il benessere del corpo, ma gioca anche un ruolo cruciale nella protezione della salute cerebrale. La ricerca ha dimostrato che mantenersi fisicamente in forma può ridurre significativamente il rischio di demenza, posticipandone lo sviluppo fino a 18 mesi. L’effetto positivo si estende anche alle persone geneticamente predisposte, riducendo il rischio fino al 35%.
Uno studio recente ha sottolineato l’importanza della forma cardiorespiratoria (CRF) come indicatore chiave per la salute del cervello. Un livello elevato di CRF è stato associato a migliori prestazioni cognitive e a un rischio significativamente inferiore di sviluppare demenza. Questo risultato è stato raggiunto grazie all’analisi dei dati di oltre 61.000 partecipanti di età compresa tra 39 e 70 anni, seguiti per un periodo massimo di 12 anni nell’ambito del progetto UK Biobank.
L’impatto dell’esercizio fisico sulla funzione cognitiva
L’attività fisica, misurata tramite un semplice test su cyclette, è risultata determinante non solo nel mantenimento di una buona salute cardiovascolare, ma anche nel migliorare la funzione cognitiva. I partecipanti con un CRF più elevato hanno mostrato una riduzione significativa del rischio di demenza, indipendentemente da altri fattori di rischio come l’età o la predisposizione genetica.
Questo effetto protettivo è attribuito all’aumento dell’apporto di ossigeno e nutrienti al cervello, che supporta la plasticità neuronale, riduce l’infiammazione e stimola la produzione di fattori neurotrofici. Questi meccanismi contribuiscono a preservare la struttura e la funzione cerebrale, rallentando i processi neurodegenerativi legati alla demenza.
Il ruolo della genetica e lo stile di vita
Sebbene la predisposizione genetica giochi un ruolo importante nello sviluppo della demenza, lo studio evidenzia che uno stile di vita sano può attenuare significativamente l’impatto dei fattori ereditari. Le persone con un rischio genetico più elevato hanno beneficiato notevolmente dell’esercizio fisico, dimostrando che mantenere un corpo in forma è una strategia potente per proteggere il cervello.
Questo risultato rafforza l’importanza di adottare comportamenti salutari durante tutto il corso della vita. Ridurre il consumo di alcol, smettere di fumare e mantenere una dieta equilibrata sono abitudini che, insieme all’attività fisica, possono abbassare il rischio complessivo di sviluppare malattie neurodegenerative.
Un ritardo tangibile nella comparsa della demenza
La ricerca ha evidenziato che un’elevata forma cardiorespiratoria è associata a un ritardo medio di 1,48 anni nell’insorgenza della demenza. Questo dato è particolarmente rilevante se consideriamo che un ritardo anche modesto nello sviluppo della malattia può migliorare significativamente la qualità della vita e ridurre il peso sui sistemi sanitari e sulle famiglie.
L’efficacia dell’esercizio fisico come intervento preventivo sottolinea l’importanza di integrare programmi di attività fisica nella routine quotidiana, con un impatto positivo non solo sulla salute mentale, ma anche sul benessere generale.
Bisogna fare in fretta: il tempo passa
L’attività fisica emerge come una delle strategie più efficaci e accessibili per prevenire la demenza e migliorare la qualità della vita, indipendentemente dall’età o dal rischio genetico. Incorporare esercizi aerobici, come camminate, ciclismo o nuoto, nella propria routine settimanale non solo favorisce la salute cardiovascolare, ma costituisce anche un potente strumento di protezione per il cervello.
Questa ricerca dimostra che è possibile prendere in mano il proprio futuro cognitivo. Investire nella forma fisica oggi significa proteggere la mente domani, garantendo un invecchiamento più sano e dignitoso.