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Categorie: Lifestyle

Alberello di pesche, come coltivare un pesco partendo da un nocciolo

Pubblicato da
Andrea Cerasi

Come coltivare un pesco partendo da un nocciolo: secondo molti sembra quasi impossibile, ma invece non lo è assolutamente.

Anche se l’aspetto del frutto potrebbe risultare un po’ diverso e le sue dimensioni più contenute rispetto a quelle di una pesca coltivata industrialmente, è possibile ottenere un alberello di pesche partendo semplicemente dal nocciolo.

Alberello di pesche, come coltivare un pesco partendo da un nocciolo (Inran.it)

La varietà di pianta che crescerà dipenderà dal tipo di nocciolo e dalla varietà di pesca da cui è stato ricavato. Questo processo, tuttavia, non è immediato: richiede tempo, pazienza e cura, ma è un’attività che può risultare estremamente soddisfacente e divertente.

Come iniziare: preparazione del nocciolo

Per prima cosa, bisogna estrarre il nocciolo dalla pesca e pulirlo accuratamente. Immergiamolo in un bicchiere d’acqua per circa due ore per rimuovere ogni residuo di polpa. Una volta pulito, possiamo inserirlo in un sacchetto di plastica per alimenti insieme a del terriccio leggermente umido.

Far nascere un alberello da un nocciolo di pesca (Inran.it)

Questo passaggio è fondamentale per creare un ambiente ideale che favorisca la germinazione.

Conservazione in frigorifero e germinazione

Il sacchetto va conservato in frigorifero, possibilmente lontano da altra frutta, per evitare contaminazioni o rilascio di etilene che potrebbe interferire con il processo. La temperatura fredda del frigorifero simula il periodo invernale, necessario per rompere la dormienza del seme.

Questa fase, chiamata stratificazione, richiede alcune settimane. Controlliamo periodicamente il sacchetto per accertarci che il terriccio rimanga umido e per monitorare eventuali segni di germinazione. Il momento ideale per iniziare questo processo è l’autunno o le prime settimane dell’inverno, in modo che, quando il nocciolo sarà pronto, potremo passare direttamente alla semina.

La semina del nocciolo

Una volta germogliato, il nocciolo può essere piantato in un vaso o direttamente nel terreno. Utilizziamo un terriccio ben drenato e scaviamo una buca profonda circa 5-8 cm. Aggiungiamo un compost ricco di materiale organico per fornire al seme i nutrienti di cui ha bisogno. Dopo aver piantato il nocciolo, ricopriamo il terreno con uno strato di pacciame o paglia.

Questo aiuterà a mantenere costante l’umidità e a proteggere il seme. Durante questa fase, è importante irrigare con moderazione: bagniamo il terreno solo quando risulta asciutto al tatto, evitando ristagni d’acqua che potrebbero compromettere la crescita del nocciolo.

La crescita dell’alberello

Con l’arrivo della primavera, se tutto è andato per il meglio, potremo vedere spuntare i primi germogli. Far crescere un alberello di pesche non è particolarmente complesso, ma richiede attenzione, soprattutto nelle fasi iniziali. La germinazione del nocciolo, infatti, non è garantita: dipende da numerosi fattori, come la qualità del seme, le condizioni ambientali e le cure ricevute.

Se il germoglio cresce sano, possiamo iniziare a seguire le cure necessarie per favorire lo sviluppo dell’albero. Nei primi due anni, la piantina è particolarmente delicata: ha bisogno di un’esposizione diretta al sole, di un terreno ben fertilizzato e di una protezione costante contro i parassiti. L’uso di insetticidi naturali e la pacciamatura saranno essenziali per mantenerla in salute.

L’attesa dei primi frutti

La pazienza è una virtù necessaria in questo processo: i primi frutti non arriveranno prima di due o tre anni, e in alcuni casi potrebbe volerci più tempo. Prima che ciò accada, la pianta attraverserà diverse fasi di crescita, culminando nella prima fioritura, un segnale che l’albero è maturo e pronto a produrre pesche.

Quando arriverà quel momento, la soddisfazione di raccogliere frutti coltivati con le proprie mani ripagherà ampiamente l’attesa e gli sforzi. Oltre al nocciolo di pesca, che può dar vita a un nuovo alberello, non andrebbe mai gettato nemmeno quello di ciliegia, per tante idee geniali da proporre.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.