Al supermercato non basta fidarsi delle marche più note, il tonno in scatola rappresenta un pericolo e ti spieghiamo perché.
C’è qualcosa di preoccupante che si nasconde sotto l’etichetta di un prodotto tanto amato e consumato quotidianamente. Il tonno in scatola, simbolo di praticità e fonte di preziosi nutrienti come gli omega-3, potrebbe non essere così sicuro come si crede. Dietro al sapore familiare e alla promessa di un alimento salutare si cela un’inquietante verità: la presenza di mercurio, una sostanza tossica che può compromettere seriamente la salute.
Un’indagine condotta dall’organizzazione non governativa BLOOM, in collaborazione con foodwatch, ha portato alla luce dati sorprendenti. Tracce di mercurio sono state rilevate nella totalità dei campioni di tonno in scatola analizzati. Questo studio, svolto su un campione di 148 scatolette provenienti da supermercati di cinque Paesi europei, ha messo in evidenza che oltre la metà dei prodotti supera i limiti consentiti dall’Unione Europea per i pesci predatori.
Quanto è sicuro il tonno che consumiamo?
Il problema risiede nel modo in cui il mercurio si accumula nell’ambiente e nei pesci. Questo metallo pesante, rilasciato sia da eventi naturali sia da attività umane, si trasforma in metilmercurio, una forma ancora più tossica, attraverso processi biologici marini. Il tonno, essendo un pesce predatore che si nutre di altre specie già contaminate, immagazzina elevate quantità di questa sostanza. Il risultato è che il tonno fresco e in scatola possono contenere concentrazioni significative di mercurio, con implicazioni potenzialmente gravi per la salute umana.
In Italia, l’indagine ha rivelato che alcune marche di tonno vendute nei principali supermercati presentano livelli di contaminazione superiori a 1 mg/kg, ben oltre i limiti previsti per la sicurezza alimentare. Un esempio è rappresentato da una conserva di tonno Asdomar, con un livello di metilmercurio rilevato pari a 1,49 mg/kg.
I rischi per la salute
Il metilmercurio è noto per essere una sostanza neurotossica. La sua capacità di accumularsi nell’organismo umano e la difficoltà nell’eliminarlo possono portare a conseguenze gravi, specialmente nei bambini e nelle donne in gravidanza. Gli effetti documentati includono danni al sistema nervoso centrale, problemi neuromotori, disturbi cardiovascolari e possibili effetti negativi sul sistema riproduttivo. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato il metilmercurio come un possibile cancerogeno per l’uomo.
Il consumo regolare di tonno in scatola contaminato potrebbe dunque rappresentare una minaccia invisibile per la salute, aggravata dal fatto che il prodotto finito contiene spesso concentrazioni di mercurio più elevate rispetto al pesce fresco.
La richiesta di maggiori controlli
BLOOM e foodwatch hanno lanciato una petizione per sollecitare misure più rigorose da parte delle catene di distribuzione europee. Tra le richieste figurano l’adozione di un limite massimo di 0,3 mg/kg di mercurio anche per i pesci predatori, la cessazione di pubblicità fuorvianti sul tonno in scatola e l’introduzione di avvisi chiari sulle etichette riguardo ai rischi per la salute.
Questo tema non riguarda solo la sicurezza alimentare, ma mette in discussione la trasparenza e l’etica dell’intero settore ittico. È emerso che le normative europee potrebbero essere influenzate da interessi economici. Secondo l’indagine, diversi membri di organismi regolatori come la FAO e l’OMS avrebbero legami con l’industria del tonno, sollevando dubbi sulla loro imparzialità.
Un buon metodo per sapere se ciò che mangiamo sia sicuro o meno è, come anticipato, conoscerne la provenienza. Per questo abbiamo scritto degli approfondimenti sulla provenienza di alcuni prodotti tra i più amati nei supermercati come il caffè Eurospin, la loro frutta e verdura o la pasta Amo Essere Eccellenza e non solo, anche il riso Robigna del Lidl.
Un allarme che non si può ignorare
Questo report ci invita a riflettere sul modo in cui scegliamo e consumiamo il cibo. Anche prodotti considerati sani e affidabili come il tonno in scatola possono nascondere insidie, evidenziando la necessità di maggiore consapevolezza e controlli più severi. Affidarsi a informazioni trasparenti e a fonti autorevoli è essenziale per tutelare la salute e fare scelte alimentari più responsabili.