In seguito alla morte di una donna, nessuno si fida più delle zuppe pronte e vengono acquistate sempre meno: ecco cosa si rischia
Di recente si è verificato un decesso di un’anziana donna. La causa è da ricondurre al botulismo, dopo aver consumato una zuppa pronta. Ovviamente questo ha riacceso l’emergenza sul rischio di contaminazione alimentare legato ai prodotti pronti.
In particolare parliamo di zuppe e vellutate refrigerate. Questo tragico episodio ha portato delle conseguenze. L‘Istituto Superiore di Sanità a emettere nuove linee guida per produttori e distributori di alimenti pronti al consumo. L’obiettivo è ridurre i rischi di botulismo. Ma cos’è il botulismo? Parliamo di una grave intossicazione alimentare causata dalla tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum.
Zuppe e vellutate pronte: qual è il vero rischio?
Le zuppe pronte, vellutate e passati di verdura venduti nei banchi frigo dei supermercati sono solitamente trattati con un processo di pastorizzazione. Tuttavia, secondo l’ISS, questo trattamento non è sufficiente per eliminare le spore del batterio responsabile del botulismo. Le condizioni di conservazione favoriscono lo sviluppo di tossine pericolose per la salute.
Un altro handicap è rappresentato dal fatto che molti prodotti pronti non contengono conservanti. Questo rende più facile la proliferazione di batteri dannosi se non vengono conservati correttamente. Le caratteristiche di questi alimenti, come l’alto livello di umidità e il pH relativamente neutro, li rendono particolarmente adatti alla crescita del Clostridium botulinum. Studi recenti hanno evidenziato che la temperatura media dei frigoriferi domestici in Italia è ben oltre i 6°C, con una media che si aggira tra 8,5 e 9,5°C. Queste temperature alle quali i batteri come il Clostridium botulinum possono proliferare facilmente.
Il rischio è quindi che, anche se il prodotto è stato correttamente conservato nel negozio, il suo trasporto la conservazione in frigo possano compromettere la sicurezza. In questo modo si favorisce la crescita del batterio e la formazione della tossina botulinica.
Come ridurre il rischio di botulismo
Per ridurre il rischio di botulismo, l’ISS ha suggerito una misura preventiva per i consumatori. È necessario far bollire il prodotto per almeno 5 minuti prima del consumo. Questa semplice precauzione, è considerata la soluzione più sicura per garantire l’eliminazione della tossina.
Gli esperti dell’ISS precisano che, purtroppo, non esistono dati sufficienti per determinare con certezza i tempi e le temperature esatte necessari per distruggere la tossina in zuppe refrigerate. Tuttavia, è necessario procedere sempre con l’ebolizzione. Questo processo, infatti, è sufficiente per distruggere qualsiasi traccia di Clostridium botulinum.
Nonostante ciò, l’ISS ha sottolineato che non ci sono indicazioni specifiche per quanto riguarda il riscaldamento dei prodotti nel microonde. La cottura tramite microonde, infatti, potrebbe non garantire una distribuzione uniforme del calore, aumentando il rischio di contaminazione se non si raggiungono temperature sufficienti per eliminare la tossina.