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Alimenti e Nutrizione

Tonno in scatola in gravidanza: un alleato o un nemico per le future mamme?

Pubblicato da
Maria Marinelli

Il tonno in scatola è un alleato per le donne in gravidanza, oppure non si può assolutamente mangiare? Andiamo a scoprire la verità.

Il tonno in scatola è un alimento spesso al centro di dibattiti quando si parla di gravidanza. Le future mamme, durante i nove mesi, si trovano a dover prestare particolare attenzione alla propria alimentazione per garantire la salute del nascituro. Ma il tonno in scatola rientra tra i cibi che si possono consumare? La risposta non è così semplice e richiede un’analisi più approfondita. Vediamo cosa dicono le linee guida e quali sono i fattori da considerare.

Tonno in scatola in gravidanza (Inran.it)

Durante la gravidanza, il pesce è un elemento fondamentale di una dieta equilibrata. Gli esperti raccomandano di consumarlo almeno tre volte a settimana, preferibilmente cotto al forno o al vapore. Questo alimento è ricco di nutrienti essenziali, come gli acidi grassi omega-3, importanti per lo sviluppo del sistema nervoso e del cervello del feto.

Come posso mangiare il tonno durante la gravidanza?

Va ricordato che il consumo di pesce crudo è fortemente sconsigliato per il rischio di contaminazioni batteriche o parassitarie, come la toxoplasmosi o la listeriosi, per cui massima attenzione se volete mangiare cinese oppure andare in un sushi. Il tonno in scatola rappresenta una via di mezzo interessante: è cotto e quindi privo dei rischi legati al pesce crudo, ma presenta alcune controindicazioni che non possono essere trascurate.

Consumo di tonno in gravidanza (Inran.it)

Il tonno in scatola è considerato sicuro per le donne in gravidanza, ma con alcune limitazioni. Questo pesce, infatti, appartiene alla categoria dei pesci di grossa taglia, noti per la tendenza ad accumulare elevate quantità di mercurio nei tessuti. Il mercurio è una sostanza tossica che può attraversare la placenta e avere effetti negativi sullo sviluppo neurologico del feto.

Per questo motivo, sebbene il tonno in scatola sia comodo, gustoso e nutriente, il suo consumo durante la gravidanza deve essere moderato. Gli esperti suggeriscono di limitarne l’assunzione a una porzione settimanale e – aggiungiamo noi – puntate su un prodotto di qualità.

Il problema del sale in eccesso

Un altro aspetto da considerare è la presenza di sale. I prodotti in scatola, tonno incluso, contengono generalmente una quantità significativa di sodio, utile per la conservazione ma potenzialmente dannosa se assunto in eccesso. Durante la gravidanza, il consumo eccessivo di sale può contribuire all’aumento della pressione sanguigna e al rischio di complicazioni come la preeclampsia.

Per questo motivo, è importante non aggiungere ulteriore sale al tonno in scatola e, se possibile, scegliere le versioni a basso contenuto di sodio. Un altro consiglio utile è eliminare l’olio di conservazione per ridurre l’apporto calorico e la presenza di grassi.

Pur essendo consentito, il consumo di tonno in scatola non deve sostituire quello di altre tipologie di pesce. Le donne in gravidanza possono variare la propria dieta con pesci più piccoli, che presentano livelli di mercurio inferiori, come il salmone, le sardine o la trota. Questi pesci non solo sono più sicuri, ma offrono un profilo nutrizionale altrettanto, se non più, ricco di acidi grassi omega-3 e proteine di alta qualità.

Perché un’alimentazione equilibrata è fondamentale in gravidanza?

Un’alimentazione equilibrata durante la gravidanza non si limita a evitare cibi pericolosi, ma mira a fornire al corpo e al nascituro tutti i nutrienti necessari. Il pesce, compreso il tonno in scatola e il tonno in generale, può essere parte di questa dieta, purché consumato con consapevolezza e moderazione. Per le future mamme, il consiglio migliore è sempre quello di consultare il proprio medico o nutrizionista, che potrà fornire indicazioni personalizzate in base alle specifiche esigenze e condizioni di salute.

Il tonno in scatola, dunque, non è vietato in gravidanza, ma il suo consumo deve essere regolato. Una porzione settimanale è generalmente considerata sicura, a patto che si scelgano prodotti di qualità, possibilmente con basso contenuto di sodio, e che si eviti l’aggiunta di sale. Questo approccio permette alle donne in gravidanza di beneficiare dei nutrienti del tonno, riducendo al minimo i rischi legati al mercurio e ad altri conservanti. Come per ogni aspetto dell’alimentazione in gravidanza, il segreto sta nell’equilibrio e nella varietà.

Maria Marinelli