Sai perché la Coca-Cola ha quel colore? La risposta non ti piacerà sicuramente

Il tipico colore della Coca-Cola è dovuto a qualcosa che a ben vedere non è che faccia proprio bene: cosa dice la ricerca scientifica?

Negli ultimi tempi, complici strane teorie complottiste sugli insetti nel cibo, sono circolate sui social media teorie secondo cui la Coca-Cola conterrebbe derivati di insetti, in particolare la cocciniglia, responsabile del suo tipico colore bruno. Alcuni post sostengono che l’estratto dell’insetto sia incluso tra gli ingredienti e che il colorante utilizzato sia il rosso E120, ricavato appunto dalla cocciniglia.

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Perché la Coca-Cola ha quel colore (Inran.it)

Molti siti web hanno fatto debunking di questa notizia e ripristinato la verità: il caratteristico colore scuro della Coca-Cola è dato dal caramello E150d, un colorante prodotto dallo zucchero caramellato tramite ammoniaca e senza origine animale. Inoltre, la bevanda non contiene chitina né altri componenti di insetti, e il suo nome deriva dalla cocaina, contenuta in piccolissime dosi nella ricetta originale fino al 1903.

Che colorante c’è nella Coca-Cola? La risposta non ti piacerà

Insomma, si legge su Internet, non allarmatevi troppo perché non c’è presenza di alcun insetto nella Coca-Cola. Peccato che il colorante contenuto nella Coca-Cola e che in Europa ha il rassicurante nome di caramello E150d oppure quello un po’ meno rassicurante di caramello solfito ammoniacale non sia altro che il 4-metilimidazolo, un colorante che ad esempio è ritenuto cancerogeno in California.

colorante coca-cola
Che colorante c’è nella Coca-Cola (Inran.it)

Questo composto, utilizzato per conferire il caratteristico colore ambrato a molte bibite, è stato classificato anche dall’IARC (International Agency for Research on Cancer) come potenzialmente cancerogeno. Il 4-metilimidazolo, abbreviato 4-MEI, è in pratica un sottoprodotto chimico derivato dalla produzione di coloranti al caramello, identificati in Europa con le sigle E150c ed E150d.

Lo studio sul colorante contenuto nella Coca-Cola

Come sempre, un consumo parsimonioso di Coca-Cola come di qualsiasi bevanda gassata non dovrebbe preoccupare più di tanto la nostra salute, anche se chiaramente qualsiasi nutrizionista non la inserirà mai nella nostra dieta personalizzata. Invece, uno studio condotto dal Johns Hopkins Center for a Livable Future ha evidenziato come il consumo regolare di una sola lattina di bibita zuccherata al giorno faccia male.

Per essere chiari, aumenta il rischio di sviluppare tumori: la ricerca, effettuata su modelli animali, ha mostrato un incremento dell’incidenza di carcinomi alveolari e bronchiali nei topi maschi e della leucemia nei topi femmina esposti a questa sostanza. Nonostante i meccanismi precisi di carcinogenesi non siano ancora completamente chiari, il rischio per la salute umana non può essere sottovalutato.

In Europa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha stabilito una dose giornaliera accettabile (DGA) per i coloranti al caramello, fissata a 0,3 grammi per ogni chilogrammo di peso corporeo. Tuttavia, superare questa soglia è relativamente facile, considerando la presenza del 4-MEI non solo nelle bibite gassate, come cole e chinotto, ma anche in altri alimenti.

Il parere dell’esperto sul consumo di Coca-Cola

Il caramello solfito ammoniacale non è l’unico motivo per il quale la Coca-Cola consumata tutti i giorni fa male al nostro organismo e di questo ne abbiamo già parlato. Di seguito riportiamo quanto riferito dal dottor Michele Caruso, Responsabile di Oncologia Medica presso l’Humanitas Centro Catanese di Oncologia, secondo cui l’uso di questo colorante è evitabile, poiché aggiunto unicamente per motivi estetici.

Inoltre, l’oncologo evidenzia come il suo consumo regolare, soprattutto in un contesto di cattive abitudini alimentari e uno stile di vita sedentario, aumenta il rischio per la salute. La popolazione maggiormente a rischio include coloro che abusano di bevande zuccherate e non seguono una dieta equilibrata, povera di grassi e ricca di vegetali.

Le evidenze scientifiche non consentono di ignorare i potenziali effetti nocivi del 4-MEI. Sebbene il rischio sia legato a un’assunzione costante e prolungata, è essenziale adottare un approccio consapevole al consumo di questi prodotti. La prevenzione passa attraverso una dieta varia e salutare, ricca di alimenti freschi e povera di zuccheri e grassi, oltre a uno stile di vita attivo.

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