Quando le foglie della nostra pianta di aloe vera cambiano colore, non è mai un buon segno. Se tendono al marrone e scuriscono, è un chiaro segnale di stress. Scopriamo insieme le cause di questo problema e come curare la nostra aloe.
Per coltivare correttamente una pianta, è essenziale conoscerne l’area di provenienza e riprodurne il clima naturale. L’aloe, originaria dell’Africa, prospera in ambienti caldi e secchi. Sebbene sia una pianta robusta e poco esigente, l’annerimento progressivo delle sue foglie è un campanello d’allarme che indica errori nella sua gestione.
Ci sono diverse cause e tre sono quelle principali, ovvero l’eccessiva esposizione ai raggi diretti del sole, degli improvvisi cambi di temperatura e infine le innaffiature troppo frequenti. Cerchiamo di fare chiarezza sulle cause per cui le foglie della nostra aloe vera possono diventare marroni.
L’aloe ama il sole, ma un’esposizione diretta e prolungata ai raggi solari può causare danni significativi. Le foglie, in questo caso, si scuriscono, sviluppano macchie e presentano puntini neri o rossastri, segni evidenti di bruciature. Questa situazione si verifica spesso quando la pianta viene spostata da un ambiente all’altro, senza un adeguato periodo di adattamento.
Possiamo rimediare? Certo che sì. Spostando l’aloe in un luogo dove riceva luce solare indiretta. Quindi gradualmente, abituiamo la pianta al nuovo ambiente, evitando cambiamenti improvvisi. Una buona posizione è vicino a una finestra, dove i raggi del sole sono filtrati.
Un altro motivo per cui le foglie dell’aloe diventano marroni è lo shock termico, dovuto a improvvisi sbalzi di temperatura. Ad esempio, le gelate possono danneggiare le piante posizionate all’esterno, annerendone le foglie.
Anche in questo caso, i rimedi ci sono: durante i mesi più freddi, proteggiamo l’aloe con un telo trasparente o trasferiamola in casa. Portiamola all’interno, potiamo le foglie annerite e proteggiamola da ulteriori sbalzi di temperatura.
Un’altra causa comune è l’eccesso d’acqua. Essendo una pianta grassa, l’aloe non necessita di annaffiature frequenti: troppa acqua può far marcire le radici e far scurire le foglie. Innaffiamo la pianta solo quando il terreno è completamente asciutto. Per verificarlo, basta toccare il substrato: se non risulta umido, è il momento di annaffiare.
In questo caso, dobbiamo eliminare l’acqua in eccesso dal sottovaso. Poi lasciamo asciugare il terreno. Nei casi più gravi, infine, rinvasiamo la pianta utilizzando un terriccio drenante e un vaso con fori di drenaggio. Prendersi cura di un’aloe non è complicato, ma richiede attenzione a questi dettagli. Con un’adeguata gestione, sarà possibile farla tornare rigogliosa e in salute.
Godrete così di tutti i benefici di questa pianta, ritenuta quasi magica, tra le più amate da tutti soprattutto per questa ragione, oltre che per la sua bellezza.