Niente zuccheri al tuo bambino per i primi giorni di vita? Uno studio trova la risposta a questa possibilità alimentare attraverso una ricerca storica.
Oggi ci troviamo all’interno di una società che produce molti alimenti ricchi di zuccheri, li processa e li mette sul mercato. Per quanto non possiamo, in questa sede, definire cosa sia giusto o sbagliato mangiare, è un dato di fatto che obesità e diabete sono problemi molto presenti nella nostra società. Nel 2022 è stato calcolato un aumento 4 volte superiore di casi di obesità in confronto al 1990, raggiungendo più di un miliardo di persone. Il diabete non è da meno e, anche per lui, i dati parlano chiaro.
Zuccheri i primi giorni di vita del bambino: ecco cosa dice la ricerca
Questa situazione ci mostra un terribile quadro alimentare e il rapporto tossico con il cibo che troviamo nella nostra società. Alimenti processati, grandi quantità di zuccheri, cibi e bevande che assunti senza controllo ci mostrano il dramma alimentare di questo secolo. In questa situazione degli studiosi si sono posti di fronte alla società con massimo interesse ad affrontare il tema.
Lo studio pubblicato nella rivista science, ci presenta delle ottime informazioni per la crescita sana dei nostri figli. Infatti in questo studio si è dimostrato come limitare l’assunzione di zucchero nei primissimi giorni di vita, riduce il rischio di diabete di tipo 2 del 35% e di ipertensione del 20%, oltre a combattere il rischio di obesità. Questa ricerca si è costruita attorno ad uno studio statistico svolto su alcune generazioni.
Un nuovo studio sull’assunzione di zuccheri i primi giorni di vita
L’esperimento, infatti, non ha richiesto soggetti che partecipassero alla ricerca, ma si è costruito attorno ad un dato statistico storico molto importante. Durante la seconda guerra mondiale e negli anni successivi le risorse alimentari scarseggiavano e, in molti paesi, come l’Inghilterra, era istituito il razionamento alimentare. I ricercatori si sono soffermati su un periodo specifico, all’interno di un fascia di anni fra il 1951 e il 1956, periodo storico che vive la conclusione del razionamento alimentare.
La differenza sostanziale, possibile da constatare nei nati durante il razionamento e nati alla fine di questo, è l’ingerimento di zucchero, in media, per i primi, di circa 41 grammi al giorno, e per i secondi di 80 grammi. Questa differenza di assunzione di zucchero nei primissimi giorni di vita ha constatato come chi fosse nato sotto il razionamento alimentare ha visto una riduzione del 30% del rischio di obesità. Insieme a questo gli stessi soggetti hanno dimostrato un calo notevole dei casi di diabete di tipo 2, anche all’avanzare dell’età.
Lorenzo Angelini