La+dieta+per+la+prevenzione+del+tumore+al+seno
inranit
/2024/11/07/la-dieta-per-la-prevenzione-del-tumore-al-seno/amp/
Alimenti e Nutrizione

La dieta per la prevenzione del tumore al seno

Pubblicato da
Sophia Settembrini

Il tumore al seno è la neoplasia più frequente tra le donne adulte in Italia. Le diagnosi, negli ultimi anni, sono aumentate tanto e ciò è frutto sia della maggior accuratezza degli strumenti sia, in generale, dell’attenzione più spiccata alla prevenzione.

Quella primaria prevede il focus su diversi aspetti, tra i quali è possibile chiamare in causa l’alimentazione. Negli ultimi anni, sono emerse evidenze scientifiche in merito all’aumentato rischio nelle donne che consumano quotidianamente alcol.

Quali sono gli altri consigli pratici da seguire? Scopriamo i principali nelle prossime righe.

Il potere della dieta mediterranea

La dieta mediterranea, più volte classificata come il miglior regime alimentare al mondo, rappresenta il principale punto di riferimento quando si parla di consigli a tavola per prevenire il tumore al seno.

Tra i cibi che caratterizzano questo piano, particolarmente rilevanti sono quelli di origine vegetale ricchi di fitoestrogeni come gli isoflavoni e i lignani, giusto per citare due alternative.

Questi nutrienti hanno una struttura chimica affine a quella degli ormoni estrogeni, il cui calo, con l’avanzare dell’età e la menopausa, costituisce uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza del tumore al seno.

Dove si possono trovare? Nella soia e nei suoi derivati, ma anche nei legumi, particolarmente consigliati per chi si prende cura del proprio benessere in quanto fonti di proteine che non impattano sulla salute del cuore, così come nei mirtilli e nei lamponi.

Degna di nota è anche la crusca di frumento, che può essere presa in considerazione come fonte salutare di carboidrati a colazione, un pasto che, troppo spesso, viene portato in tavola senza tenere in considerazione l’importanza di includere tutti i nutrienti e non solo gli zuccheri semplici.

Il caso delle crucifere

Quando si parla di nutrienti benefici ai fini della prevenzione del tumore al seno e della loro presenza nelle verdure, è necessario andare oltre al ruolo dei fitoestrogeni.

Ci insegna tantissimo a tal proposito il caso delle verdure crucifere. In particolare, il cavolo nelle sue diverse varianti, si contraddistingue per la presenza di una molecola nota con il nome di indolo-3-carbinolo.

Come messo in primo piano da diversi studi negli ultimi anni, potrebbe fornire un contribuito importante nella modulazione dell’espressione genica con il fine specifico del contrasto alla proliferazione delle cellule tumorali.

Attenzione ai grassi

Proseguendo con l’elenco dei consigli a tavola per la prevenzione del tumore al seno, un doveroso cenno va dedicato all’importanza di non esagerare con l’apporto di grassi animali nella dieta.

Sono soprattutto quelli saturi e trans a rappresentare, se consumati in quantità eccessive, un potenziale fattore di aumento del rischio di tumore al seno.

Creatività e salute

Chi pensa che mangiare sano in ottica di prevenzione del tumore al seno voglia dire mettere in secondo piano il gusto, dovrebbe cambiare idea. Per rendersene conto basta citare l’esempio di un piatto molto popolare negli ultimi anni, ossia il poke. Se lo si compone facendo attenzione a non esagerare con l’apporto calorico è possibile portare in tavola, tra sapori sfiziosi e colori, tutti i nutrienti necessari per una dieta salubre.

Non trascurare i controlli

Mangiare sano non vuol dire mettere in secondo piano i controlli. Ricordati, a partire dai 25 anni, di effettuare l’autopalpazione una volta al mese il nono giorno dopo l’arrivo del flusso.

A cadenza annuale, contatta il tuo senologo di fiducia che, qualora dovesse ritenerlo necessario, può prescriverti un esame di approfondimento (in età giovane, si tratta dell’ecografia).

Ricordati sempre che, per velocizzare i controlli, puoi prenotare un’ecografia mammaria su Elty.it e altri siti che mettono a confronto le offerte di diversi specialisti e strutture.

Dai 40 in su, invece, è raccomandata la mammografia. Prima di quest’età, salvo situazioni di alto rischio, si evita in quanto non permette di avere una visione chiara del tessuto mammario.

Sophia Settembrini