Si sente parlare ovunque di Intelligenza Artificiale, ma siamo sicuri di sapere cosa sia davvero?

Si sente parlare ovunque di Intelligenza Artificiale, ma siamo sicuri di sapere cosa sia davvero? Cosa fare per saperne di più ed evitare strafalcioni. 

intelligenza artificiale
AI, sicuro di saperne adeguatamente? (Inran.it)

Nella vita di tutti i giorni si parla spesso di Intelligenza Artificiale, espressione entrata ormai nella vita di ognuno interessando molteplici aspetti della vita quotidiana. L’AI nasce come strumento per potenziare ovviamente la tecnologia che si ha a disposizione e metterla al servizio degli umani affinché questi possano quindi trarne delle agevolazioni nell’esperimento delle funzioni ordinarie. Alcuni studi l’hanno definita addirittura come entità senziente.

Ormai ovunque è AI: si pensi alle case smart, ai dispositivi elettronici, tutto per facilitare l’operato quotidiano. Ma dietro questa proliferazione che a tratti potrebbe sembrare esagerata ed esorbitante dell’intelligenza artificiale, vi è l’effettiva conoscenza di tale strumento potente? Da quanto emerso di recente sembrerebbe proprio di no.

Si parla tanto di Intelligenza Artificiale, ma si sa cosa c’è dietro?

cosa sapere sull'intelligenza artificiale
AI, cosa si sa davvero sul suo conto (Inran.it)

A quanto pare infatti ci sarebbe una non perfetta conoscenza per quanto riguarda il fenomeno di intelligenza artificiale. E questa lacuna è altresì emersa in occasione del G7 Lavoro, evento che si è tenuto a Cagliari e dove si è parlato chiaramente dell’intelligenza artificiale. Nonostante tutta questa attenzione sull’AI in realtà in Italia quasi nessuno sa cosa sia realmente l’intelligenza artificiale, il machine Learning, le reti neurali.

Solo il 45,8% degli italiani conosce o meglio dispone delle competenze digitali di base, meno della metà, un dato che dovrebbe far allarmare. Sul punto prosegue Confartigianato dichiarando come tra le piccole le medie imprese italiane solo il 18% avrebbe all’attivo seppur in fase di sperimentazione un progetto di intelligenza artificiale. Dunque i più attivi sarebbero gli studi professionali; lì infatti il 70% avrebbe già iniziato ad introdurre questo strumento nella propria attività lavorativa. 

Perché usare questi strumenti

Intanto dal G7 dal Cagliari è venuta fuori l’azione in materia dalle sette grandi potenze mondiali. Un progetto assolutamente ambizioso e che punta con audacia verso un futuro tecnologico ed all’avanguardia. Tuttavia non si può andare avanti in questo senso e forse è il caso di fare un dietrofront, affinché i cittadini possano essere adeguatamente preparati su questi progetti internazionali e tali da poter utilizzare l’intelligenza artificiale con assoluta consapevolezza.

Uno studio recente sull’intelligenza artificiale ha impressionato i ricercatori per la sua capacità di risolvere compiti complessi, come impilare oggetti di diverse forme e dimensioni in modo ottimale. Come se l’IA ragionasse davvero come un essere umano. Questo ha sollevato preoccupazioni sulla possibile sostituzione della manodopera umana da parte delle IA, come nel caso della società Rayark che ha licenziato il proprio team artistico.

Tante, troppe sono le domande che ci dobbiamo iniziare a porre a tal proposito, ad esempio sulla capacità dell’intelligenza artificiale di scoprire un farmaco in maniera quasi immediata. Addirittura un’altra questione è ancora più diretta e basilare: ci si può innamorare dell’intelligenza artificiale?

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