I suoni hanno un colore, un’affermazione che può sembrare strana ma che ha invece la sua veridicità. E a dirlo è proprio la comunità scientifica.
Suoni, rumori e colori cos’hanno in comune? Sembrerebbero lontani anni luce uno dall’altro ma in realtà non è affatto così. Questo è quanto afferma la comunità scientifica la quale avrebbe trovato una correlazione tra i rumori ed i colori. In altri termini, ogni rumore ha un suo colore. Può sembrare qualcosa di strampalato ma basta riflettere un po’ di più per capire che forse non è così lontano dalla logica.
Chi ad esempio ricava delle sensazioni benefiche sentendo il rumore della pioggia, dimostra come i vari tipi di rumori caratterizzati da specifiche frequenze e denominati secondo una scala cromatica, abbiano delle proprietà uniche che influenzano la mente e il corpo di ognuno. Ecco perché si parla dei colori del rumore.
I suoni hanno un colore, la scoperta incredibile
Con quest’ultima espressione si parla più di una metafora che descrive il modo con cui le diverse frequenze sonore interagiscono tra loro. Spesso si è sentito parlare di rumore bianco e rumore nero ciascuno contraddistinto per le rispettive caratteristiche. Cos’è ad esempio il rumore bianco? Forse quello più noto è un suono costante che combina tutte le frequenze udibili dall’orecchio umano con la stessa intensità. Un sibilo uniforme e frusciante che viene paragonato ad una luce bianca perché mescola tutti i colori dello spettro visibile.
Il rumore bianco viene molto impiegato anche in ambito medico per trattare disturbi del sonno come ad esempio l’insonnia. Ecco perché il rumore bianco favorisce la concentrazione e il rilassamento. Rumore grigio; è quello forse meno conosciuto rispetto agli altri, è un rumore modulato per compensare la percezione umana rendendolo più equilibrato. Spesso questo rumore lo si utilizza in ambiti professionali con un sottofondo per facilitare la concentrazione ma senza che questo comporti un affaticamento uditivo. Insomma è una versione migliorata del rumore bianco.
I suoni morbidi e profondi
Il rumore rosa, è più potente rispetto agli altri. L’orecchio lo percepisce come più naturale rispetto al rumore bianco, si consideri ad esempio che questo tipo di rumore è associato a suoni naturali come il soffio del vento tra gli alberi oppure le onde marine. Utilizzato molto in ambito terapeutico per migliorare la qualità del sonno in quanto simula l’ambiente sono naturale a cui si è comunque abituati.
Diverso è sicuramente il rumore marrone dove la predominanza delle frequenze basse fanno sì che siano molto simili al rumore di una cascata oppure al rombo di un tuono. Un suono che l’orecchio umano lo percepisce come profondo e ovattato. Perfetto per coprire i rumori più fastidiosi e per facilitare la meditazione.
Il rumore nero
Non si poteva non concludere con il rumore nero, ovvero l’assenza quasi totale di suono. Insomma, è il rumore del silenzio assoluto, non vi sono sibili uditivi. Perfetta per favorire la meditazione e creare uno spazio acustico privo di interferenze dove alla fine la mente può trovare veramente la pace. I suoni ovattati, invece, dovrebbero farci pensare che qualcosa non va.
Ricordiamo infine l’importanza dei suoni fin dall’infanzia: anche i nostri bambini, grazie ai suoni, sviluppano la propria capacità di linguaggio.