I risultati di un nuovo interessante studio sul cancro al colon retto, un tumore che uccide centinaia di migliaia di persone all’anno.
Il cancro al colon retto rappresenta la seconda causa di mortalità per tumore negli Stati Uniti, con oltre 50.000 decessi previsti nel 2024. Si stimano circa 150.000 nuovi casi, con una leggera prevalenza nei maschi rispetto alle femmine e solo il tumore ai polmoni e quello ai bronchi hanno una mortalità maggiore. Nonostante un calo generale nell’incidenza e nella mortalità, c’è un dato che preoccupa molto.
Infatti, negli ultimi anni, grazie a migliori programmi di screening e trattamenti, si può anche guarire, ma sono in netto aumento i casi di cancro colorettale a esordio precoce (EOCRC), ovvero i casi in cui il tumore viene diagnosticato in pazienti sotto i 50 anni di età. I fattori di rischio associati a questa tipologia di cancro sono ancora poco chiari, sebbene si ritenga che i fattori genetici e ambientali giochino un ruolo significativo.
In un’occasione, vi abbiamo parlato anche di farmaci che vanno a incidere e aumentare i fattori di rischio, mentre ora un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Nature, ha osservato le differenze tra uomini e donne nell’incidenza tumorale. Lo studio studio si è concentrato sulle differenze di sopravvivenza tra i sessi nei pazienti con cancro colorettale a esordio precoce.
Innanzitutto, gli uomini tendono a essere diagnosticati più tardi rispetto alle donne e presentavano più frequentemente tumori rettali, mentre le donne avevano una maggiore incidenza di tumori del colon sinistro. Inoltre, le donne erano più frequentemente diagnosticate con malattia localizzata. In termini di trattamento, gli uomini ricevevano più spesso radioterapia e chemioterapia.
Grazie agli interventi chirurgici a cui si sottopongono più frequentemente, le donne hanno anche una maggiore capacità di sopravvivenza. I dati dicono che le probabilità di sopravvivenza complessiva a 1, 3 e 5 anni per le donne erano superiori a quelle degli uomini: 91,3%, 76,9% e 69,9% per le donne contro 89,1%, 73,8% e 65,7% per gli uomini.
Nella ricerca pubblicata dalla rivista Nature, ci si chiede anche come mai negli uomini affetti da cancro al colon retto ci siano esiti di sopravvivenza peggiori rispetto alle donne. Una domanda che però al momento appare senza risposta e per tale ragione c’è la necessità di ulteriori ricerche per comprendere le basi genetiche ed epidemiologiche che potrebbero spiegare tali disparità.
Questo approfondimento, possibilmente, deve servire anche e soprattutto per sviluppare approcci terapeutici più mirati e personalizzati in base al sesso. Emerge comunque come il sesso dovrebbe essere considerato un fattore critico nella valutazione prognostica e nel trattamento di questi pazienti che sviluppano questa tipologia di cancro. Solo migliorando questi studi, possiamo combattere il cancro.