Da poco è stata diffusa una notizia inaspettata sull’olio extravergine di oliva: ecco che cosa accadrà entro la fine del 2024.
Dietologi e nutrizionisti riconoscono nell’olio extravergine di oliva uno degli alimenti fondamentali in una dieta sana ed equilibrata. Ricco di fenoli, l’olio di oliva apporta benefici indiscussi alla salute, abbassando la pressione sanguigna e favorendo la perdita di peso. Nonostante i benefici dell’olio extravergine siano indiscussi, sono tante le persone che rinunciano al consumo di questo alimento per via degli elevati costi. Entro la fine dell’anno, però, stando a quanto emerso sinora, la situazione dovrebbe cambiare.
Secondo Mary Flinn, la ricercatrice nutrizionista fondatrice dell’Olive Oil Health Initiative della Brown University, i nutrienti contenuti nell’olio extravergine d’oliva lo rendono salutare e indicato per migliorare numerose condizioni di salute, tra cui le cardiopatie e il diabete. La nutrizionista ha analizzato i risultati di uno studio decennale condotto in Spagna su oltre 12mila persone. Secondo i dati ricavati, i decessi per malattia cardiovascolare sono dimezzati tra le persone che consumano un cucchiaino e mezzo di olio extravergine di oliva al giorno.
Nonostante si tratti di un alleato della salute, tante persone rinunciano al suo acquisto per via dei costi elevati. Negli ultimi due anni, l’olio ha visto un rincaro notevole dei prezzi. Sulla base di una nota diffusa dall’amministratore delegato di una delle aziende produttrici di olio più importanti di Italia, Monini, la situazione sta per cambiare.
Zefferino Monini, amministratore delegato dell’azienda Gruppo Monini, ha annunciato che il prezzo dell’olio extravergine di oliva scenderà entro la fine del 2024. La dichiarazione di Monini, avvenuta durante la presentazione del “Terzo Bilancio di sostenibilità” dell’azienda, si basa su un miglioramento della produzione globale di olio.
In Spagna, la produzione dovrebbe raggiungere i tre milioni e mezzo di tonnellate, rispetto ai due milioni e mezzo della scorsa campagna. L’aumento, dopo due anni di difficoltà dovute alle condizioni climatiche, permetterebbe di riportare le scorte a livelli normali. I dati favorevoli non riguardano l’Italia, dove la produzione sarà ancora limitata a 300mila tonnellate a fronte di un fabbisogno di 900mila. Monini ha però evidenziato che il prezzo dell’olio italiano dovrà comunque riallinearsi a quello degli altri Paesi per reggere la concorrenza. L’amministratore, che riporta i dati del Consiglio oleicolo internazionale, evidenzia che i prezzi dovrebbero scendere del 30-40%.
Il calo dei prezzi dell’olio non corrisponde però a una notizia positiva per il settore agricolo. La riduzione dei prezzi potrebbe comportare un abbassamento della qualità del prodotto, favorendo una produzione meno attenta alle caratteristiche nutrizionali e organolettiche che fanno dell’olio extravergine un alimento così benefico.