Due aziende di farmaci sono state condannate al pagamento di una sanzione complessiva di quasi 4 milioni di euro: la decisione dell’autorità.
Nelle scorse settimane, due note aziende che si occupano della vendita di farmaci sono state multate per un totale di quasi 4 milioni di euro. La decisione è arrivata al termine di un’indagine, iniziata nel 2022 e durata quasi due anni.
Secondo quanto emerso, le due aziende in questione avrebbero violato il Regolamento generale sulla protezione dei dati e condiviso impropriamente dati sensibili ed informazioni di circa un milione di utenti con la società Metapixel di Meta, il gruppo fondato da Mark Zuckerberg e di cui fanno anche parte WhatsApp ed i social network Facebook ed Instagram.
L’autorità svedese per la protezione dei dati (Imy), lo scorso 30 agosto, ha inflitto due multe milionarie alle aziende di farmaci Apoteket ed Apohem. Le sanzioni ammontano, precisamente, a 37 milioni di corone svedesi (circa 3,2 milioni di euro) per la Apoteket e a 8 milioni di corone (circa 705mila di euro) per l’altra azienda, per un totale di 45 milioni di corone (quasi 4 milioni di euro).
Per l’autorità, le due ditte avrebbero condiviso, in maniera imprudente e per diversi anni, i dati sensibili di circa un milione di utenti con Meta Platforms Inc. violando il Regolamento generale sulla protezione dei dati. Nel dettaglio, come riportano alcune fonti svedesi, Apoteket ed Apohem si avvalevano della piattaforma del gruppo di Mark Zuckerberg sui loro siti internet in modo da migliorare le strategia di marketing sui social network Facebook ed Instagram, ma i flussi di informazioni venivano condivisi poiché gli utenti dovevano prestare il consenso sui cookie. Le informazioni includevano le generalità, contatti e dettagli sugli acquisti dei farmaci.
Le multe, come detto in precedenza, sono state emesse circa tre settimane fa dopo un’attività di indagine durata circa due anni, a partire dal 2022. Al termine delle indagini è stata rilevata la violazione del Regolamento e l’autorità ha sanzionato le due aziende evidenziando che vi era stata una loro errata configurazione di Meta Pixel sui rispettivi siti.