Essere felici non è una casualità di eventi e nemmeno una condizione di nascita: la felicità deve essere creata e poi provare con questo metodo.
Sembra una follia anche solamente pensarlo, ma è un dato di fatto. La felicità non è un oggetto misterioso che prima o poi, casualmente, arriva in base al mondo esterno, ma dipende da noi. Per quanto ci rassicuri cedere la nostra emotività e, quindi, anche le nostre fragilità, in mano al mondo esterno, accusandolo di tutto questo, siamo noi a gestire le nostre emozioni, cosa di cui abbiamo anche già parlato in precedenza. Ma quindi qual è la ricetta per la felicità?
Come lavorare sulla propria felicità: ecco una ricerca
Non abbiamo alcuna competenza per portare qui, in esame, un dibattito su come si crea la felicità, ma possiamo portare all’attenzione una ricerca del dottor Martin Seligman, famoso per aver fondato la scuola di pensiero della psicologia positiva. L’idea alla base di questo tipo di ricerche è che la nostra felicità sia un elemento emotivo che siamo in grado noi di coltivare e costruire. La felicità è un lavoro di fino, di dettagli, che ci porta lentamente ad accettare noi stessi e i nostri valori. Il risultato? Non è la semplice felicità ma il suo strumento: l’auto accettazione e l’auto consapevolezza.
Ecco quindi che cambiamo il soggetto che racconta la storia. Non siamo più in balia dell’altro, ma siamo consapevoli di noi stessi. Questo significa che la nostra felicità, come anche la rabbia o la paura, sono emozioni che elaboriamo e comprendiamo noi in rapporto al mondo. Essere felici per un obiettivo raggiunto è nostro compito, non è compito dell’obiettivo renderci felici. Essere sereni davanti un panorama è compito nostro e non del panorama renderci sereni. Questo vuol dire che non soffriamo più il timore del giudizio perché abbiamo fiducia in noi e nelle nostre capacità. Ma come raggiungere questa epifania?
Un utile esercizio quotidiano: ecco la ricerca di Martin Seligman
Nella ricerca del dottor Martin Seligman si propone un lavoro che ha la comodità di prendere poco tempo e il dovere di essere costanti. Questo perché solo la costanza con la quale affrontiamo ed elaboriamo la vita ci permette di incamerare tutto quello che riusciamo a capire e percepire del cambiamento. In questa ricerca le persone sottoposte a questo studio hanno dichiarato un nuovo benessere psicologico. L’esercizio si chiama: Tre Buone Cose.
Ogni sera, prima di andare a dormire, in un momento finale della giornata, comodi e pronti per chiuderla, cercate carta e penna e prendete nota di tre qualsiasi fattori positivi della vostra giornata. Eventi, evoluzioni, traguardi, dalle piccole alle grandi cose, non importa. L’importante è riconoscere che siano cose buone che vi sono accadute. Insieme alle vostre 3 scelte scrivete anche il motivo per il quale avete scritto queste cose. Questo vi aiuterà, quindi, a vedere i fattori buone della giornata e, inoltre, a riconoscere le proprie capacità personali, non solo nei progressi, ma anche nella sensibilità sugli eventi che vi circondano.
L’esercizio delle Tre Buone Cose: ecco come funziona
Ripetete questo esercizio, con costanza, ogni sera e alla fine della settimana rileggete quello che avete scritto. Non sminuite i vostri successi o qualunque altra cosa abbiate scritto che vi ha resi felici. Importante è proprio questo passaggio di riconoscimento personale dei propri traguardi e delle proprie esperienze, togliendo dalle mani del mondo esterno la propria emotività. Alla fine della settimana stilate una lista delle priorità interiori, apprezzando sempre le cose belle vissute in quei sette giorni.
Questo esercizio consente di affermare, quotidianamente, la propria voglia alla felicità. Obbliga a renderci conto di quanti eventi positivi viviamo e di quanto non ci rendiamo conto spesso di quello che ci succede. Ci dimostra che non siamo le pedine del destino o della sfortuna, abbiamo la facoltà di scegliere e vivere le nostre emozioni. Questo esercizio non sarà facile, soprattutto se ci portiamo un carico emotivo sulle spalle molto importante, ma non arrendetevi e lavorate passo dopo passo, un giorno alla volta, verso la propria felicità.