Morbo di Parkinson e grafologia: i primi segnali nella scrittura a mano

Il morbo di Parkinson è strettamente correlato alla scrittura, la grafologia rivela i segni distintivi della malattia, e non solo.

grafologia parkinson
I segnali del morbo di Parkinson nella scrittura – Inran.it

La scrittura è un atto di grande complessità, il prodotto di una serie di processi cognitivi e motori. Rappresenta un movimento coordinato che coinvolge il sistema nervoso centrale, e proprio per questo è strettamente collegata allo stato di salute del cervello.

Quando il sistema nervoso subisce alterazioni a causa di patologie, anche il tracciato grafico può risentirne. Tra le malattie che influenzano moltissimo la scrittura vi è il morbo di Parkinson, una patologia cronica e degenerativa del sistema nervoso centrale che colpisce milioni di persone nel mondo.

Parkinson e scrittura: la grafologia ci insegna a coglierne i segnali nella scrittura

scrittura a mano
Persona anziana che scrive una lettera – Inran.it

Il morbo di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa, subito dopo l’Alzheimer, ed è caratterizzata da una lenta, ma progressiva, degenerazione dei neuroni, in particolare di quelli presenti nella cosiddetta sostanza nera del cervello, una zona che controlla il movimento corporeo attraverso la produzione di dopamina.

Quando circa il 50-60% dei neuroni di questa zona sono danneggiati e la dopamina nel cervello si riduce drasticamente, cominciano a manifestarsi i sintomi della malattia, che includono lentezza nei movimenti, tremori, muscoli irrigiditi e perdita di equilibrio.

Il tremore tipico del Parkinson, che si manifesta spesso quando le mani sono a riposo, è una caratteristica distintiva di questa patologia. Questo tremore interessa il pollice e le altre dita che compiono un gesto ripetitivo. Questi sintomi non si presentano in modo simmetrico: un lato del corpo è spesso più colpito dell’altro.

La scrittura e il Parkinson: le alterazioni nel tracciato grafico

La scrittura, essendo strettamente legata al movimento e al controllo muscolare, risente pesantemente delle alterazioni causate dal Parkinson. Ciò comporta che il paziente affetto da Parkinson presenta alcune modificazioni del tracciato grafico. Le principali alterazioni riguardano:

  • Rigidità: il paziente con Parkinson tende a sviluppare rigidità nei movimenti, il che si riflette nella scrittura attraverso tratti meno fluidi e più tesi.
  • Tremori: i tremori tipici del Parkinson sono visibili anche nel grafismo, con linee tremolanti e irregolari.
  • Mancanza di coordinazione: la riduzione della capacità di coordinare i movimenti rende difficile mantenere la continuità del tratto, causando tracciati disorganizzati e disomogenei.
  • Dimensioni ridotte: la scrittura si riduce di calibro e presenta, quindi, dei caratteri sempre più piccoli.
  • Lentezza: anche la lentezza, uno dei sintomi cardine della malattia, si manifesta nella scrittura. Il tempo impiegato per completare una frase o una singola parola è notevolmente superiore rispetto a un individuo sano.

Uno studio del 2016, dell’Università di Tecnologia di Brno, in collaborazione con la facoltà di Medicina del St. Anns University Hospital e l’Università Politecnica di Mataro, pubblicato su Pubmed, ha dimostrato come, già nelle prime fasi della malattia, le persone affette da Parkinson presentino alterazioni nella scrittura.

In particolare, i risultati hanno dimostrato che un’analisi delle caratteristiche cinematiche e di pressione può aiutare a valutare le sottili caratteristiche della scrittura a mano, e quindi fare da supporto nella diagnosi del morbo di Parkinson.

Questi dati sono estremamente importanti, poiché consentono di individuare segni precoci della malattia attraverso l’analisi della scrittura, un metodo non invasivo e potenzialmente utile per la diagnosi precoce.

Parkinson e grafologia forense

Le modificazioni della scrittura nei pazienti affetti da Parkinson possono avere anche rilevanza in ambito legale e forense. Ad esempio, nella valutazione di documenti scritti, come testamenti, la presenza di un’alterazione della grafia può sollevare dubbi sulla capacità del soggetto di firmare o redigere il documento in modo consapevole. È quindi fondamentale che il grafologo forense tenga conto della progressione della malattia nel valutare l’autenticità o la validità di un documento.

Nel contesto giuridico, la collaborazione tra grafologi e medici specialisti è quindi di fondamentale importanza. Lo studio delle cartelle cliniche del paziente può fornire informazioni dettagliate sull’avanzamento della malattia, aiutando a determinare se le alterazioni della scrittura siano compatibili con la fase della malattia in cui si trova lo scrivente.

Questo aspetto è importante anche per smascherare eventuali documenti falsi, redatti e/o firmati da falsari che tentano di imitare la scrittura tremolante di un soggetto. Nella grafologia forense lo studio dei tremori è fondamentale per non cadere in fallo durante un accertamento.

Dunque, la malattia di Parkinson ha un grande impatto sulla scrittura e la comprensione di queste modificazioni è essenziale per chi lavora nel campo della grafologia e della medicina, poiché la progressione della malattia influenza in modo evidente e costante il tracciato grafico di chi ne è affetto.

Articolo a cura della Dott.ssa Aurora De Santis, grafologa generale e grafologa forense iscritta all’A.G.P. (Associazione Grafologi Professionisti) al n. 9/171

Gestione cookie