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La muffa che rende di nuovo buoni gli alimenti: il sapore non sarà quello che immagini

Pubblicato da
Nadia Fusetti

C’è un tipo di muffa che può rendere gli alimenti più buoni; non credi a queste parole? Ecco che cosa accade di preciso.

La muffa che rende di nuovo buoni gli alimenti: il sapore non sarà quello che immagini (Inran.it)

Quando e se parliamo di muffa la sensazione che proviamo è sempre e solo negativa. Infatti, se compare della muffa sul muro, sappiamo che dobbiamo toglierla per il bene della nostra salute. Se compare sul cibo, sappiamo che quel cibo non è più commestibile e può farci male se ingerito. Ma è proprio così?

C’è un tipo di muffa che rende gli alimenti buoni. Può risultare strano o impossibile da credere, ma è quello che afferma la scienza. Siamo qui oggi per approfondire questo argomento e per capire tutti i dettagli.

Immaginate come tutto potrebbe cambiare e come si potrebbero evitare tanti sprechi legati al cibo. Tutto quello che vi diremo qui di seguito arriva direttamente da riviste scientifiche, quindi, è tutto provato da esperimenti, ricerche e analisi.

La muffa che rende buoni gli alimenti: di cosa si tratta

Muffa sugli alimenti (Inran.it)

Dimentichiamoci della muffa che conosciamo. C’è una muffa che si chiama Neurospora intermedia che si comporta in modo opposto. In pratica, trasforma gli scarti alimentari in nuovi alimenti, commestibili e dal sapore raffinato. Le informazioni arrivano dalla rivista scientifica Nature Microbiology e dal sito autorevole di Focus.

Questa muffa è un fungo di colore arancione, quindi ben distinguibile, che riesce ad alterare il sapore senza produrre tossine. Viene già sfruttata, a dire il vero, per una pietanza indonesiana che si chiama oncom, ottenuta dalla fermentazione degli avanzi della produzione di latte di soia e olio di arachidi.

Il principale autore dell’ultimo studio effettuato su questo fungo, Vayu Hill-Maini, ha analizzato da vicino questo fungo e ha scoperto che possiede degli enzimi che sarebbero molto utili nel digerire pectina e cellulosa, un processo che da soli facciamo molta fatica a fare. Inoltre, aumentano le proteine dopo l’intervento del fungo sull’alimento.

61 persone volontarie hanno voluto assaggiare l’oncom e hanno detto che odore e sapore erano come quelli dei funghi e delle nocciole. Inoltre, è stato effettuato un esperimento su un budino senza zucchero e questa muffa l’ha trasformato in un dolce al sapore di banana e ananas. Lo studioso ha collaborato con alcuni chef stellati di New York e Copenaghen per questo.

Insomma, questo processo si potrebbe fare sugli scarti di cibo per poter creare altri piatti che sono buoni e assolutamente salutari. Si inizierebbe a risolvere il problema dello spreco alimentare. Che cosa ne pensate?

Nadia Fusetti