C’è un tipo di muffa che può rendere gli alimenti più buoni; non credi a queste parole? Ecco che cosa accade di preciso.
Quando e se parliamo di muffa la sensazione che proviamo è sempre e solo negativa. Infatti, se compare della muffa sul muro, sappiamo che dobbiamo toglierla per il bene della nostra salute. Se compare sul cibo, sappiamo che quel cibo non è più commestibile e può farci male se ingerito. Ma è proprio così?
C’è un tipo di muffa che rende gli alimenti buoni. Può risultare strano o impossibile da credere, ma è quello che afferma la scienza. Siamo qui oggi per approfondire questo argomento e per capire tutti i dettagli.
Immaginate come tutto potrebbe cambiare e come si potrebbero evitare tanti sprechi legati al cibo. Tutto quello che vi diremo qui di seguito arriva direttamente da riviste scientifiche, quindi, è tutto provato da esperimenti, ricerche e analisi.
Dimentichiamoci della muffa che conosciamo. C’è una muffa che si chiama Neurospora intermedia che si comporta in modo opposto. In pratica, trasforma gli scarti alimentari in nuovi alimenti, commestibili e dal sapore raffinato. Le informazioni arrivano dalla rivista scientifica Nature Microbiology e dal sito autorevole di Focus.
Questa muffa è un fungo di colore arancione, quindi ben distinguibile, che riesce ad alterare il sapore senza produrre tossine. Viene già sfruttata, a dire il vero, per una pietanza indonesiana che si chiama oncom, ottenuta dalla fermentazione degli avanzi della produzione di latte di soia e olio di arachidi.
Il principale autore dell’ultimo studio effettuato su questo fungo, Vayu Hill-Maini, ha analizzato da vicino questo fungo e ha scoperto che possiede degli enzimi che sarebbero molto utili nel digerire pectina e cellulosa, un processo che da soli facciamo molta fatica a fare. Inoltre, aumentano le proteine dopo l’intervento del fungo sull’alimento.
61 persone volontarie hanno voluto assaggiare l’oncom e hanno detto che odore e sapore erano come quelli dei funghi e delle nocciole. Inoltre, è stato effettuato un esperimento su un budino senza zucchero e questa muffa l’ha trasformato in un dolce al sapore di banana e ananas. Lo studioso ha collaborato con alcuni chef stellati di New York e Copenaghen per questo.
Insomma, questo processo si potrebbe fare sugli scarti di cibo per poter creare altri piatti che sono buoni e assolutamente salutari. Si inizierebbe a risolvere il problema dello spreco alimentare. Che cosa ne pensate?