Shein, l’ultima scoperta sul famosissimo e-commerce viene direttamente dalla Germania

E’ davvero incredibile quello che, negli ultimi giorni, è emerso in merito al famosissimo e-commerce di Shein: sarete davvero senza parole

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Shein, l’ultima scoperta sul famosissimo e-commerce viene direttamente dalla Germania (inran.it)

Non è certo la prima volta, questa, che si discute proprio sull’e-commerce rappresentato da Shein che, negli ultimi anni, ha letteralmente spopolato. D’altronde, questa nuova realtà dello shopping online ha sorpresa ma ha anche accattivato tantissimi di noi: riuscire a resistere, insomma, alla quantità di prodotti offerta proprio dal sito e soprattutto non farsi ammaliare dai suoi costi spesso così competitivi è stato in un certo senso impossibile e tutti noi abbiamo provato questa nuova realtà.

Con il tempo, però, e man mano che aumentava la cassa di risonanza proprio di questo e-commerce, sono cominciati a sorgere i primi dubbi oltre che a venir fuori delle verità. O, per meglio dire, dei retroscena per quanto riguarda un etico e corretto funzionamento proprio di questo e-commerce. La questione ha così, e sin da subito, cominciato a far scalpore e soprattutto a creare dei veri e propri dibattiti. Da una recente indagine tedesca, però, è emersa una verità che non immaginerete mai. Per sapere di cosa stiamo parlando, non dovete fare altro che continuare a leggere insieme a noi.

La verità sugli e-commerce

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Shein, l’ultima scoperta sul famosissimo e-commerce viene direttamente dalla Germania (inran.it)

Insomma, sin da subito la realtà rappresentata da shein ha rappresentato un’ e-commerce in continua crescita e soprattutto si è posta come prima rappresentante di un settore tutt’altro che ridotto oggi giorno, ovvero quello del fast fashion che, attraverso pochi semplici click, riesce a vendere centinaia e centinaia di prodotti. Shein, però, non è stato certo il primo in questo ambito: basti pensare, ad esempio ad AliExpress che lo ha precedete o a Temu, che ha cercato invece di seguirne la scia.

Oltre che a costi accessibili, però, tutte queste realtà sono accomunate anche da un altro fattore: ovvero una, spesso, poca chiarezza in merito a temi piuttosto importanti e significativi nel mondo del lavoro. Come ad esempio le condizioni dei lavoratori, la qualità o la composizione dei prodotti, la sostenibilità dei processi portati avanti.

Una recente scoperta su Shein

In particolare, uno dei dibattiti da sempre più accesi per quanto riguarda invece il mondo di shein è proprio quello che riguarda la possibile presenza di sostanze ma anche materiali tossici all’interno degli abiti venduti. Sostanze, in poche parole, a dir poco dannose per tutti noi e per la nostra pelle. A cercare di approfondire la questione, in particolare, è stato un sito tedesco, ovvero l’Oko Ted.

Questo ha cercato di realizzate un test proprio sulla qualità dei prodotti di shein, come ad esempio vestiario per il neonato, attraverso dei test di laboratorio. Ed è emerso che solo un terzo dei 21 articoli studiati sono riusciti ad arrivare quasi vicino alla sufficienza richiesta.

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