Mangiare alcuni cibi che sono peraltro molto comuni potrebbe aumentare il rischio di problemi di memoria e ictus: ecco il recente studio sul tema.
L’ictus è una patologia grave che può avere conseguenze fatali o irreparabili e i cui segnali d’allarme sono riconoscibili: si va dal mal di testa improvviso alla vista offuscata, passando per difficoltà a camminare, vertigini e nausea. Riconoscere al momento giusto questi segnali del nostro corpo è cruciale per ridurre i danni che un ictus può provocare in pochissimo tempo.
Da una ricerca recente, peraltro, è emerso che ci sono alcuni alimenti che più di altri potrebbero sottoporci al rischio di ictus, con una percentuale superiore dell’8% rispetto alla media. Tra questi – ve ne abbiamo già parlato – c’è uno degli alimenti simbolo dell’Italia: la pizza. I ricercatori ora hanno confermato che potrebbe esserci un collegamento tra i cibi ultra-elaborati e la probabilità di declino cognitivo.
Quali sono gli alimenti che potrebbero provocare un ictus e coi quali non devi esagerare
Questo non porta solo appunto alla perdita di memoria, ma può essere uno dei campanelli d’allarme in caso di patologie improvvise, quale è appunto l’ictus. Dunque, mangiare molte patatine, biscotti e bevande gassate potrebbe aumentare il rischio: si tratta di cibi ricchi di zuccheri aggiunti, grassi e sale e poveri di proteine e fibre. Occhio dunque a prodotti come gelato, hamburger, ketchup, maionese, pane confezionato.
Ma cosa ci indica la ricerca effettuata di recente? Nello specifico, è avvenuto che un team del Massachusetts General Hospital di Boston abbia analizzato 30.239 persone di età pari o superiore a 45 anni che sono state seguite per una media di 11 anni. Ne è emerso che 768 persone hanno ricevuto una diagnosi di deterioramento cognitivo e 1.108 persone hanno avuto un ictus.
Questo avveniva perché un maggiore consumo di alimenti ultra-elaborati era collegato a un rischio maggiore dell’8 percento di ictus, percentuale che saliva al 16% se si parlava di deterioramento cognitivo. L’autore dello studio, il dott. William Kimberley, ha affermato che “i nostri risultati mostrano che il grado di lavorazione degli alimenti svolge un ruolo importante nella salute generale del cervello”.
Ha anche sottolineato come bisogna approfondire meglio l’argomento per arrivare a risultati più certi sulla correlazione tra cibi ultra-processati e rischio di ictus, ma del resto non è la prima volta che scienziati e ricercatori sottolineano come mangiare sano riduca il rischio di avere a che fare con alcune patologie. Ci sarebbe insomma un collegamento tra il consumo di cibi prodotti in serie e il rischio di morte prematura.