Nelle scorse settimane, negli Usa, una gamma di pizze surgelate è stata ritirata perché potrebbero contenere allergeni non dichiarati.
Quando acquistiamo un prodotto in un supermercato, dovremmo essere consapevoli di quello che contiene, soprattutto se si trova in reparti “freschi” oppure “surgelati”: tendenzialmente, è proprio tra questi prodotti che si annidano i pericoli maggiori, ma in ogni caso il rischio è davvero dietro l’angolo e dobbiamo essere bravi noi a leggere correttamente le etichette.
Sempre che queste siano stampate nel modo giusto e non avvenga quello che è avvenuto negli States qualche settimana fa. Qui si è verificato uno dei più grossi ritiri di prodotto in commercio che la memoria ricordi. Sul banco degli imputati – proprio mentre era ancora nel freezer – è finita infatti la pizza surgelata di un marchio, a quanto pare poco attento al confezionamento.
Una gamma di pizze surgelate prodotte da un piccolo marchio in espansione – per rassicurare i consumatori italiani, nel nostro Paese probabilmente nessuno lo aveva mai nemmeno sentito nominare – è stata ritirata negli Stati Uniti a causa di allergeni non dichiarati, in particolare soia. Questo ingrediente, infatti, sarebbe considerato pericoloso per la salute, se ci dovessimo trovare di fronte a un’allergia specifica.
Il Food Safety and Inspection Service (FSIS) ha reso pubblico nello specifico che nello Stato del Vermont e in diversi altri Stati Americani qualcosa come oltre tre tonnellate e mezzo di una tipologia di pizza molto gradita ai consumatori sia stata distribuita con etichette errate che non menzionavano la presenza di soia. Per fortuna, almeno stando a quello di cui abbiamo conoscenza, non si registrano casi di reazioni avverse.
Pur essendo quest’ultimo un caso clamoroso, non è stata la prima volta e non sarà nemmeno l’unica che ci dovremo confrontare con situazioni di questo tipo. Se oggi sei un consumatore italiano, ti consigliamo la migliore pizza surgelata. Questo almeno secondo gli standard del nostro Paese, ben definiti dalla rivista di settore Altroconsumo.
Eppure, anche in Italia avvengono casi di questo tipo, seppure circostanziati: il nostro invito è quello di consultare la sezione del sito del Ministero della Salute che è dedicata ai richiami alimentari, senza farsi comunque prendere da un eccessivo panico. La maggior parte dei casi e delle segnalazioni non hanno conseguenze gravi per chi soffre di reazioni allergiche, ma è comunque importante tenere alta la guardia.
Negli USA, oltre alla soia, sono cibi considerati con contenuto di allergeni anche quelli che hanno segnalata la presenza di latte, uova, pesce, crostacei, frutta a guscio, arachidi, grano e sesamo. Proprio in queste settimane, inoltre, una pizza con ananas e affettato di un marchio molto famoso ha visto alcuni lotti essere ritirati per la probabile presenza di metalli.