E’ davvero incredibile: secondo una recente ricerca, è stato svelato in che modo potremmo mangiare tra vent’anni, scopriamolo
Ebbene sì, due decenni in realtà se ci pensiamo non sono davvero nulla: potrebbero anzi essere paragonati a uno schiocco di dita se pensiamo all’immensità di tutti gli anni che ci precedono e che ci aspettano, eppure tra soli vent’anni tutti noi potremmo assistere a una vera e propria rivoluzione.
Il settore interessato sarà senza dubbio uno dei più discussi oltre che fondamentali, vale a dire l’alimentazione: un ambito, questo, purtroppo sempre più discusso a causa di quelli che sono i problemi etici e ambientali a cui andiamo incontro.
Il problema dell’alimentazione
Negli ultimi tempi, infatti, sono sempre di più le polemiche che nascono e soprattutto si diffondono in modo insistente in merito a quelle che sono le scelte che facciamo per quanto riguarda la nostra alimentazione. Come tutti noi ben sappiamo, d’altronde, il nostro modo attuale di mangiare non è certo dei più sostenibili, e anzi molto spesso siamo proprio noi che a causa dei nostri sfizi alimentari consumiamo e soprattutto sprechiamo una quantità non necessaria di risorse primarie e anche di acqua.
Proprio per questo motivo, già adesso stiamo in un certo senso assistendo a una piccola rivoluzione nel mondo della cucina grazie alle tantissime persone che negli ultimi anni si stanno convincendo sempre di più a orientarsi verso uno stile di vita più vegano e dunque che ha un minore impatto sul pianeta. Tra vent’anni, però, i cambiamenti potrebbero essere ancora più radicali, in particolare grazie a quelli che sono i passi da gigante che vengono compiuti ogni giorno dalla tecnologia.
L’alimentazione tra vent’anni sarà così
Secondo alcuni studiosi, dunque, non è esclusa la possibilità che i tentativi di creare una carne stampata 3D diventino più concreti e diffusi che mai, a tal punto da far diventare questo nuovo tipo di alimento una realtà reale e soprattutto comune per tutti noi. Ma non finisce certo qua. Un’altra ipotesi avanzata, e che già ha cominciato a diffondersi ora, è quella di mangiare quelli che sono i cosiddetti cibi invasivi che abitano il pianeta, come già sta accadendo con il granchio blu.
Si tratta, in poche parole, di specie che sono state introdotte in modo incosciente dall’umanità, come ad esempio è accaduto anche con il pesce gatto, e per questo motivo si pensa che tutti noi potremmo muoverci verso un maggiore consumo proprio di queste specie.