Una nota catena di cosmetici è finita in tribunale per gravi accuse: il suo talco provocherebbe il cancro e ci sono centinaia di cause in corso.
Si tratta forse del secondo caso più eclatante di cause e processi contro i propri prodotti, dopo quello di Johnson & Johnson. E ancora una volta, sul banco degli imputati finisce un prodotto ritenuto per decenni un toccasana, come il talco. Stavolta, si arriva addirittura alla richiesta di bancarotta per questo marchio leader nei prodotti per la cosmesi.
Come noto, gli usi alternativi del talco sono ormai molti e addirittura c’è chi si affida a questo per le pulizie domestiche: negli anni, però, molte aziende produttrici sono rimaste coinvolte in questioni legali. Ad esempio, il marchio di cui vi stiamo parlando e che per anni è stato sulla bocca di tutti: chi di voi, infatti, non ha mai acquistato un prodotto a marchio Avon per la cosmesi?
L’azienda nata negli USA vende i suoi prodotti in 150 Paesi del mondo e – dati di qualche anno fa – fattura diversi miliardi di dollari all’anno. Avon, oggi, insieme ad altri marchi come Natura, costituisce il quarto gruppo al mondo per prodotti di bellezza e ha decine di migliaia di dipendenti in tutto il pianeta, essendo peraltro ancora oggi molto ben radicata anche in Italia.
Ora, una parte di questo colosso della cosmesi, e nello specifico Avon Products Inc. (API), negli USA ha chiesto la bancarotta, a quanto pare per evitare di pagare un miliardo di dollari di debiti. Tra questi, ci sono ben 78 milioni di dollari legati a cause legali sul talco, accusato di causare il cancro. Cause legali che al momento sono quasi 400 e riguarderebbero la presenza di amianto nel prodotto.
Avon porta avanti da sempre anche battaglie per la salute e il benessere, l’ultima per la prevenzione del tumore al seno, ed è quantomeno paradossale la situazione nella quale si è venuto a trovare in questi anni. Appena un mese fa, l’ultima causa vinta da un consumatore, che ha ottenuto 24,4 milioni di dollari di risarcimento per la sua esposizione al cancro.
A questo punto, la scelta di chiedere la bancarotta, ma nei fatti Avon continuerà a operare normalmente in Europa, e quindi anche in Italia. In una nota, viene spiegato dall’azienda che le attività di Avon al di fuori degli Stati Uniti non sono coinvolte e non subiranno conseguenze. In Italia, Avon continuerà a lavorare come sempre, garantendo la stessa esperienza ai clienti.
Viene inoltre sottolineato come le cause legali negli Stati Uniti riguardano prodotti contenenti talco venduti comunque prima del 2016 e si riferiscono a una formulazione diversa da quella attuale. Avon assicura che i suoi prodotti sono sicuri, con talco di alta qualità e senza amianto, e addirittura spiega che quel prodotto finito sotto accusa sarebbe stato messo in vendita circa 40 anni fa.