Fuga dall’Italia dopo la pensione, questo posto è il paradiso in terra: posso viverci con 500 euro al mese

Con la pensione ci fai poco in Italia? Allora potresti prendere in considerazione l’ipotesi di trasferirti all’estero. Quali sono i posti migliori dove andare a vivere.

In quale paese non viene tassata la pensione?
Fiji (inran.it)

Uno dei modi per sfruttare meglio la pensione è trasferirsi all’estero, in quei Paesi nei quali vige un sistema fiscale più favorevole del nostro. E magari anche dove il cambio rispetto all’euro risulta essere più favorevole. Potenzialmente tante aree dell’Europa, dell’Asia, anche dell’Africa e dell’America centrale e meridionale possono fare al caso nostro.

Ma all’atto pratico tutto diventa più difficile. Già un trasloco è complicato da una parte all’altra di una città o persino di un piccolo paesino. Figurarsi da una parte all’altra del mondo. Ma in fondo niente è impossibile e per alcuni potrebbe essere fattibile cambiare aria, non solo per motivi legati alla pensione.

Scegliendo bene e documentandosi in maniera sufficiente, potresti scoprire realisticamente un nuovo posto dove andare a goderti le giornate, imparando nuove cose da una cultura e da un contesto del tutto diversi dal nostro. Qui persino 400-500 euro al mese potrebbero bastare per vivere in modo molto agiato.

In questo modo bollette, carburanti, assicurazione dell’auto, crisi energetica e tutto quanto di negativo arriva sulle tue incolpevoli spalle non rappresenteranno più un problema. Scappare via non è mai la soluzione giusta, ma magari in un contesto simile eccome se potrebbe esserlo. Dove potresti andare perciò?

Dove conviene andare in pensione all’estero?

In quale paese non viene tassata la pensione?
Laos (inran.it)

Fino al 2023 c’era il Portogallo che offriva molte agevolazioni agli stranieri, mentre dal 2024 non è più così. Comunque, prima di compiere il grande passo è fondamentale accertarsi di essere fiscalmente residenti all’estero.

Bisogna quindi risultare iscritti all’AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) per più della metà dell’anno come minimo (183 giorni, 184 nei bisestili) e lo stesso limite, ma da non superare, vale per l’iscrizione all’anagrafe italiana. Lo stesso periodo di massimo sei mesi riguarda il domicilio in Italia. Se lo si ha per sei mesi ed un giorno bisognerà aspettare altri sei mesi ed eventualmente il prossimo anno.

E poi sempre questo tetto massimo vale per la presenza fisica su suolo italiano e la dimora abituale in Italia. I Paesi più consigliati per potere godere di un regime fiscale meno oppressivo sono il Laos, nel Sud-Est asiatico, dove la vita costa pochissimo e ci sono paesaggi naturali pazzeschi.

E poi l’Indonesia, la Thailandia, il Costa Rica, le Fiji, Cipro (che ha una tassazione di solo il 5% sui redditi di chi arriva dall’estero), la Tunisia, la Grecia (che prevede una aliquota al 10% su pensioni estere per i primi 10 anni), la Romania, la Polonia, il Montenegro, la Slovacchia e l’Albania (in queste ultime due le pensioni sono esenti dalle tasse)

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