Quanta acqua bere al giorno quando si passa una certa età: ci sono rischi davvero gravi per la salute di un anziano che non conosciamo.
Con l’arrivo della stagione estiva e del gran caldo, che quest’anno peraltro non sembra davvero voler dare tregua, aumentano e di molto i rischi per la salute dei soggetti più fragili, in particolare anziani e bambini. Nello specifico, uno degli argomenti più sensibili riguarda la corretta idratazione, ovvero per dirla in maniera semplice e banale, quanta acqua occorre bere al giorno.
Bisogna insomma conoscere bene i rischi di una mancata idratazione, così come occorre sapere che bere acqua non sempre fa bene. Questo secondo tema lo abbiamo però già sviscerato in passato e ciò che ci interessa in questo momento è pensare alla salute dei nostri anziani e a come tutelarla. Proviamo a sciogliere i principali dubbi sul tema, ricordandovi di tenere sempre presente la necessità di un consulto medico.
Quanta acqua bisogna bere al giorno
C’è un numero che ci insegnano fin da bambini e che riguarda quanta acqua occorre bere al giorno per sentirsi e restare idratati: quasi tutti i medici, e in generale anche nella vulgata universale è così, consigliano di bere una quantità d’acqua corretta per l’idratazione, senza esagerare. Il fabbisogno minimo è di un litro di acqua al giorno, mentre il numero magico di cui parlavamo è 1,5 litri al giorno.
Insomma, mediamente una persona dovrebbe bere un litro e mezzo di acqua al giorno, e la quantità di acqua che beviamo è anche fondamentale in alcune diete. Chiaramente, parliamo del fabbisogno di una persona normale in condizioni non estreme. Il caldo di questi giorni dovrebbe portarci autonomamente a bere almeno due litri di acqua al giorno, e per gli anziani questa quantità deve per forza di cose aumentare.
Perché gli anziani possono morire di sete?
Insomma, la quantità minima di acqua che un anziano dovrebbe bere d’estate è il doppio rispetto al fabbisogno di un individuo nel fiore dei suoi anni: almeno due litri e mezzo, ma sarebbe meglio arrivare almeno a tre litri. Come sottolineato, un anziano dovrebbe essere consigliato da un medico e soprattutto va tenuto sotto controllo da chi si occupa di lui, nel momento in cui non è autosufficiente.
I sintomi della disidratazione, purtroppo, negli anziani sono mascherati da altre complicanze e inoltre, col passare degli anni, si perde il senso della sete. A questo aggiungiamo che gli anziani hanno una ridotta capacità di ritenzione di acqua a livello renale. Con l’età avanzata, occorre considerare che si può verificare una grave insufficienza renale a causa della disidratazione, e le conseguenze possono essere fatali.
Cosa fare se l’anziano non vuole bere acqua
Immaginare un anziano attaccato alla bottiglia d’acqua, come magari possono fare persone sportive al termine di una sessione di training, è sicuramente fuorviante e molte persone si domandano dunque: cosa posso fare se i miei anziani genitori non ne vogliono sapere di bere? Semplice, il fabbisogno giornaliero di acqua negli over 65 non lo otteniamo soltanto dandogli da bere nel bicchiere.
Due terzi del fabbisogno arrivano attraverso le bevande, ma queste possono essere tè, tisane, succhi di frutta o altro, mentre il restante lo otteniamo con brodo vegetale ovvero attraverso ciò che mangiano in generale, infine una piccola parte arriva dall’acqua metabolica, anche questa derivante dalla nostra alimentazione, vale a dire da processi biochimici metabolici.