Le cozze sono alla base di numerose preparazioni culinarie italiane e internazionali, ma bisogna fare attenzione a mangiarle nel periodo giusto.
In Italia le cozze sono alla base di numerose preparazioni culinarie, da quelle più tradizionali a quelle più contemporanee. Questi molluschi si usano ad esempio nella tiella barese, anche nota come riso patate e cozze, oppure si aggiungono alla pasta e patate alla napoletana per conferirle un tocco più estivo.
Esse costituiscono inoltre l’ingrediente base di ricette quali zuppe, primi allo scoglio, oppure sauté. L’impepata di cozze o il sauté di cozze, d’altronde, si consumano in tutta Italia, in varianti più o meno aromatiche ma sempre gustosissime. Insomma, le cozze sono un alimento molto apprezzato sia nel Bel Paese che all’estero (A Bruxelles, per esempio, il piatto tipico nazionale è senza ombra di dubbio moules et frites, cioè cozze e patatine fritte).
Cozze: ricche di vitamine e sali minerali, ma attenzione alla qualità
Esse contengono vitamine e sali minerali importanti per l’organismo, ad esempio il selenio, che promuove la salute del sistema immunitario e ha effetto antiossidante. Anche la vitamina C contribuisce alla nostra salute, mentre la riboflavina aiuta a regolare l’umore. Allo stesso tempo, però, le cozze possono presentare anche alcune controindicazioni.
Innanzitutto sono ricche di sodio e di colesterolo e possono dunque inficiare la salute del nostro sistema cardiovascolare, soprattutto in presenza di patologie pregresse. Inoltre sono potenzialmente allergizzanti. Un ulteriore aspetto a cui fare attenzione è la loro freschezza: le cozze devono essere consumate freschissime e andrebbero evitate in certi periodi dell’anno.
Quando mangiare le cozze? Comprale solo in questo periodo dell’anno
In particolare il periodo migliore per consumarle è quello estivo, che va da maggio a settembre. Durante il resto dell’anno, infatti, le cozze si riproducono e la loro pesca può risultare in prodotti non del tutto freschi. Secondo una credenza popolare, in effetti, le cozze andrebbero evitate durante i mesi dell’anno il cui nome contiene la r: quindi settembre, ottobre, novembre, dicembre. Gennaio fa eccezione, ma febbraio, marzo e aprile riconfermano la presenza della r.
Sulla scia di questa credenza popolare, che si fonda più sull’esperienza empirica che su dati scientificamente provati, possiamo affermare che le cozze andrebbero consumate solo in estate, ponendo grande attenzione alla loro freschezza e provenienza. Le acque contaminate, infatti, possono alterarne la composizione e mandarci incontro a intossicazioni alimentari sicuramente poco piacevoli.