Si chiama carosello e si trova solo in Salento: l’alternativa al cetriolo e le sue mille proprietà

In questo periodo, se ti trovi in vacanza in Salento, noterai una varietà di cetriolo che non hai mai visto: si tratta del carosello.

caroselli salentini
Un agricoltore mostra dei caroselli salentini (Inran.it)

Il Salento è ormai da diversi anni una delle mete preferite dagli italiani: nel 2002, oltre un milione di persone ha scelto le località balneari del tacco d’Italia, mentre Lecce è diventata sempre più meta di turismo culturale. Nel frattempo, dopo un anno interlocutorio come il 2023, per questa stagione, da mesi, si prevede non solo il tutto esaurito nel Salento, ma un vero e proprio boom del turismo in tutta la Puglia.

Va detto che un po’ in tutta Italia ci sarà movimento, ma sono Basilicata, Sardegna e Puglia a fare la voce grossa, con presenze praticamente raddoppiate. Chi si trova in vacanza nel Salento, oppure ha scelto di andarci ad agosto, non potrà fare a meno di notare uno strano ortaggio che si trova sul banco dell’ortofrutta, un vero e proprio mix tra un cetriolo e un piccolo melone.

Carosello: i turisti lo paragonano al cetriolo, eppure ci sono molte differenze

proprietà dei caroselli salentini
Cosa sono i caroselli salentini e perché non sono cetrioli (Inran.it)

Stiamo parlando del cosiddetto carosello salentino, che in base alle zone e ai dialetti assume nomi differenti: i nomi più diffusi sono cumbarazzu, nelle zone interne, cucummarazzu, se invece ci spostiamo verso Capo di Leuca, e cummarazzu, nell’area salentina delle province di Brindisi e Taranto. A Bari, dove ha forma diversa, lo chiamano barattiere, ma non finisce qui: meloncella, miloncia o spuredda sono nomi alternativi diffusi.

I turisti che per la prima volta lo vedono sui banchi dell’ortofrutta automaticamente pensano a una sorta di cetriolo molto più arrotondato, ma va detto che le differenze sono tante, a partire dal gusto, ma non solo: sicuramente, non esiste una “dieta del carosello”, come corrispettivo alla famigerata dieta del cetriolo. Inoltre, anche le controindicazioni sono differenti e per il carosello ne esistono di meno.

Il carosello fa bene a tutti: ecco le sue mille proprietà

Questo perché il carosello, contrariamente a cetrioli o zucchine, non contiene la cucurbitacina, una sostanza tossica, la cui presenza è riconoscibile facilmente dal sapore amarognolo. Questo ortaggio che è appunto tipicamente pugliese, ed è estremamente diffuso soprattutto nel Salento, ha una lunga storia che risale al 1600, la derivazione del nome dialettale è legata alla famiglia a cui appartiene, i Cucumis melo.

In pratica, il carosello salentino, considerato erroneamente da molti una varietà di cetriolo, è in realtà della stessa famiglia dei meloni cantalupio, retati e invernali, ma mentre questi sono dei frutti, il primo è a tutti gli effetti un ortaggio, con dei “cugini” orientali come il makuwa giapponese o il tián guā cinese. Raccolto da maggio ad agosto, il carosello è noto per le sue proprietà organolettiche superiori ai cetrioli.

Infatti, questo ortaggio è ipocalorico, ricco di acqua, vitamine, sali minerali e antiossidanti naturali: viene quindi consigliato perché più digeribile e rinfrescante, e fondamentalmente ha una sola controindicazione: chi ha problemi gastrointestinali, dovrebbe consumarlo senza i caratteristici semi interni. Si tratta dell’ortaggio ideale per chi ha problemi di ipertensione o ritenzione idrica.

Chi ha il diabete può mangiare i caroselli?

Erroneamente, in molti sostengono che chi ha il diabete non dovrebbe mangiare i caroselli, ma secondo quanto sottolineano molti esperti è vero esattamente il contrario: sia i cetrioli che il loro falso parente salentino, infatti, risultano essere estremamente adatti sia a chi segue diete ipocaloriche, ma anche a chi ha diabete o iperglicemia, proprio per il loro basso indice glicemico.

Il consumo di caroselli può avvenire nei modi più disparati: comunemente, viene considerato ideale come contorno, antipasto o spuntino estivo, addirittura in molte case salentine viene servito insieme alla frutta, e anche questo non è assolutamente un caso. Un consumo regolare, insieme a un’adeguata idratazione, alimentazione sana e attività fisica, può aiutare a combattere anche la cellulite.

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