Hai mai notato una bottiglia poggiata sul tetto di una macchina? Se sì, sappi che c’è un significato nascosto dietro questa operazione.
Quante operazioni compiamo ogni giorno senza che abbiano una motivazione valida alle spalle? Quanto spesso ci ritroviamo a compiere azioni e gesti che, se solo ci soffermassimo qualche istante in più a riflettere, ci sembrerebbero assurdi ed inconcludenti?
L’aspetto più buffo della questione è che, attorno a noi, ci sono persone che si comportano nella nostra stessa identica maniera. Perlomeno in apparenza. Difatti, la stragrande maggioranza delle cose che facciamo nasconde un significato ben preciso. Anche se lo stesso può arrivare ad essere difficilmente comprensibile agli occhi di coloro che osservano.
Chi direbbe mai, ad esempio, che mezzo limone con chiodi di garofano inseriti al suo interno e posizionato in particolare zone della casa rappresenta un rimedio per tenere lontane le zanzare, e non una “stranezza” del proprietario di casa? O che gli avanzi del tuo pranzo impiegati sulle piante sono uno stratagemma stupefacente per farle crescere sane e rigogliose?
Partendo proprio da esempi del genere, quest’oggi andremo ad analizzare un’ulteriore stravaganza in cui anche tu, almeno una volta nella vita, ti sarai imbattuto. Parliamo della classica bottiglia di plastica posizionata sopra il tetto di una vettura. All’apparenza, una dimenticanza. In realtà, con questo gesto, il proprietario della vettura ci sta comunicando un’intenzione ben precisa.
Bottiglie appoggiate sui tetti delle macchine: ti sveliamo il significato di questo gesto
Ammettilo: la prima volta che hai visto una bottiglia appoggiata sul tetto di una macchina hai subito pensato che il proprietario della vettura se la fosse dimenticata lì, dopo essersi abbeverato. In realtà, questo gesto nasconde alle spalle un’usanza per precisa.
Per comprenderla dobbiamo risalire all’Argentina degli anni Quaranta. Periodo in cui la Direzione generale delle imposte stabilì la riscossione di una tassa sulla vendita di auto usate. Come fare, dunque, per aggirare la norma e comunicare con il possibile acquirente senza che lo Stato ci mettesse il becco?
Fu proprio l’escamotage popolare a risolvere la problematica, servendosi del metodo – semplicissimo, ma proprio per questo efficace – della bottiglia appoggiata sopra il tetto della macchina. Cosa stava a significare quel gesto? Banalmente, che il proprietario del mezzo era interessato a venderlo ed intendeva, così facendo, richiamare l’attenzione di potenziali acquirenti.
Acquirenti che si sarebbero poi fatti avanti al solo vedere la bottiglia, presentando al proprietario un’offerta. E soprattutto, eludendo l’obbligatorietà di trattare con il proprietario della macchina tramite vie “ufficiali”.
Attraverso questo ingegnoso metodo, proprietario ed acquirente avrebbero evitato spese aggiuntive, come eventuali inserzioni su giornali o portali web. Ed avrebbero, di conseguenza, evitato il pagamento della tassa alla Direzione generale delle imposte.
Bottiglia sul tetto della macchina: così comunichi se vuoi venderla o no
Un metodo che fa sorridere proprio per l’estrema semplicità del gesto che lo caratterizza. Basta appoggiare una bottiglia sopra il tetto della nostra auto per comunicare che abbiamo intenzione di venderla. Perlomeno, così accade in Argentina da oltre ottant’anni.
Un messaggio estremamente chiaro ed efficace, che avrebbe potuto essere facilmente captato da pedoni e conducenti di altre vetture. Ma soprattutto, una pratica ormai “istituzionalizzata” pur di non pagare una tassa che avrebbe svantaggiato entrambi: sia proprietario che acquirente.