La melatonina è un potente alleato per dire addio all’insonnia: tuttavia è davvero efficace se presa in un determinato modo, scoperto di recente da uno studio condotto dall’Università di Pisa. Approfondiamone insieme i dettagli.
Al pari del cibo, il sonno è vitale. Ci basta non dormire per qualche notte per mettere seriamente a rischio la nostra salute. Problemi cardiovascolari, metabolici, impatto negativo sul sistema immunitario, disturbi mentali e problemi cognitivi sono solo alcune delle conseguenze della mancanza di sonno.
Già passare una sola notte senza dormire, oppure con un sonno disturbato, ci può far sentire al mattino stanchi e di pessimo umore, come anche fare incubi oppure ritrovarsi con fastidiosi risvegli notturni. Visto quanto il sonno è cruciale, è fondamentale non trascurarlo, assicurandosi di dormire il giusto quantitativo di ore e sbarazzandosi di cattive abitudini come per esempio guardare gli schermi con la luce blu poco prima di dormire, andare a letto a orari sballati, fare una cena tardiva e molto consistente, bere alcol e assumere caffeina dal tardo pomeriggio.
Per aiutarci a dormire meglio possono venire in nostro aiuto alleati con cui rilassarci, come per esempio la meditazione e un buon libro. Non da ultimo ci sono integratori e sostanze grazie ai quali abbandonarci in serenità e velocemente tra le braccia di Morfeo: tra questi un potente alleato è la melatonina, che non manca sul comodino di tantissimi. Di recente, è emerso uno studio proprio dedicato a questo potente anti insonnia con cui è stato scoperto qualcosa di innovativo (scopri qui un focus su una malattia fatale che riguarda l’insonnia).
Melatonina, un alleato del sonno: arriva un nuovo studio
Circa un terzo degli adulti a livello mondiale non riesce a chiudere occhio quando poggia la testa su cuscino. L’insonnia è un problema davvero diffuso e in molti si affidano alla melatonina per risolverlo (qui trovi un altro rimedio contro l’insonnia). Proprio su questo alleato del sonno emerge un nuovo studio.
È stato un team dell’Università di Pisa a condurre la ricerca sulla melatonina, pubblicata sul Journal of Pineal Research, con cui per la prima volta è stata individuata con certezza la dose ideale per sfruttare gli effetti positivi della sostanza. Per arrivare a questi risultati sono stati presi in esame un totale di 26 studi realizzati dal 1987 al 2020 sulla melatonina in cui sono stati coinvolti oltre 1.600 pazienti con insonnia.
Insonnia e melatonina: scoperto il dosaggio ottimale
I pazienti oggetto della ricerca hanno preso la melatonina per combattere l’insonnia: gli studiosi hanno scoperto come la sostanza faccia più effetto se presa 3 ore prima di coricarsi e in una dose pari a 4 mg al giorno. Inoltre, è stato scoperto come una dose personalizzata in base al proprio ciclo di sonno veglia del paziente sia la scelta migliore. Queste indicazioni sembrano essere più efficaci rispetto alla dose di 2 mg 30 minuti prima di andare a dormire, consigliata invece in passato.