Se dovevo allenarmi ma non ci sono riuscita, come posso rimediare con l’alimentazione? Te lo spiego in due semplicissimi passaggi.
Se il tuo obiettivo è quello di perdere o di mantenere il tuo attuale peso corporeo, ti avranno sicuramente detto tutti che la dieta, sebbene tu possa seguirla con scrupolosità, non basta. Per quanto gli approcci alternativi spuntati in questi anni – tra cui quello, popolarissimo, del digiuno intermittente – stiano avendo parecchio successo, non credere che ti sia “concesso” fermarti lì.
Uno stile di vita sano, come ti direbbe qualunque nutrizionista, non può prescindere dalla pratica di attività fisica almeno tre volte alla settimana. Proprio per questo, la maggior parte dei dietologi struttura il regime alimentare dei propri pazienti suddividendo le giornate in due categorie: quelle in cui si pratica sport, e quelle in cui ci si concede del meritato riposo.
E bada bene a non confondere l’attività sportiva con quei circuiti abbordabili che ciascuno di noi, se solo volesse, potrebbe eseguire comodamente da casa. In questo caso, infatti, parliamo di un allenamento completo di tutti gli esercizi che servono a sviluppare armonicamente il corpo.
La questione che potrebbe porsi, ciò nonostante, è la seguente. Se un giorno ho pianificato di fare attività fisica, ma poi, causa imprevisti, non riesco a tener fede alla parola data, come mi comporto? Seguo comunque la giornata alimentare impostami dal nutrizionista, oppure no?
Per quanto tentiamo di pianificare le nostre giornate al minimo, spesso e volentieri non è così semplice come desidereremmo che fosse. Quanto spesso ti è capitato, a tal proposito, di aver pianificato un allenamento in palestra che poi, per cause di forza maggiore, non hai potuto effettuare?
Il mio nutrizionista, nello stilare il mio programma alimentare, mi ha fornito dei consigli per gestire anche situazioni di questo genere. Per, sostanzialmente, “rimediare” in corso d’opera evitando scombussolamenti nel mio piano settimanale.
Se l’allenamento che avevo in programma dovesse saltare, nessun problema. Mi ha infatti spiegato che è sufficiente ridurre del 20% la quota di carboidrati presenti in ognuno dei tre pasti principali (colazione, pranzo e cena). In aggiunta a ciò, mi ha anche suggerito di ridurre – ma solo se dovessi avvertirne il bisogno – le porzioni degli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio. Aumentando, però, la dose di verdure consumata a pranzo e a cena.
Facciamo un esempio pratico, in modo tale da capire con esattezza quello che il mio nutrizionista ha voluto dirmi. Se nel giorno in cui ho pianificato di andare in palestra ma non sono andata, la quantità di pasta che devo mangiare è pari a 80 g, sarà sufficiente diminuire questa quantità del 20%.
Considerando il fatto che il 20% di 80 corrisponde a 16, 16 g è la quantità di pasta che dovrò scalare da quella inizialmente prevista. Alla fine, pertanto, non dovrò più consumare 80 g di pasta, ma solamente 66.
Attenzione, però, a non commettere l’errore che in molti tendono a fare. Queste sono le regole che il nutrizionista ha imposto a me, sulla base del mio piano alimentare e delle mie esigenze fisiche. La percentuale che fa al caso tuo, invece, dovrà essere decisa solo e soltanto dal tuo esperto di fiducia.