Caff%C3%A8%2C+il+numero+di+tazzine+che+non+si+dovrebbe+mai+superare+al+giorno
inranit
/2024/05/30/caffe-il-numero-di-tazzine-che-non-si-dovrebbe-mai-superare-al-giorno/amp/
Alimenti e Nutrizione

Caffè, il numero di tazzine che non si dovrebbe mai superare al giorno

Pubblicato da
Vanessa Zagaglia

Caffè, il numero di tazzine che non dovresti mai superare al giorno, specie se soffri di una particolare patologia: ti sveliamo la quantità esatta.

Caffè: qual è la dose massima di tazzine al giorno? – Inran.it

C’è chi, al mattino, non potrebbe mai uscire di casa senza aver prima consumato una tazza di caffè fumante. E chi, addirittura, rincara la dose a metà mattina e a metà pomeriggio. Senza trascurare, ovviamente, gli immancabili caffè del post pranzo e del post cena, che concludono qualunque pasto che si rispetti.

Ma di caffè, per quanto ci alletti l’idea, non possiamo berne la quantità che desideriamo. Il numero massimo di tazzine da non sforare, secondo quanto rivela un recente studio del Journal of the American Heart Association – che focalizza le proprie ricerche su malattie cardiovascolari e cerebrovascolari -, è di una al giorno.

Vietato, dunque, oltrepassare la soglia della singola dose di caffè, se non si vuol correre il rischio di incappare in problematiche ben più serie.

Questa, ciò nonostante, è una regola che non può essere applicata per tutti. Prima di capire se sei o meno obbligato a consumare una sola dose di caffè al giorno, occorre chiarire qual è la tua “situazione di partenza”. E se, soprattutto, tu possegga determinati requisiti di fronte ai quali il caffè, come spiega l’articolo del Journal, potrebbe rivelarsi il tuo peggior nemico.

Una tazza di caffè al giorno, ma non per tutti: chi è tenuto a non superare questa dose, e perché

Caffè: chi è obbligato ad assumere una singola dose al giorno? – Inran.it

Non è solamente la bevanda che più di ogni altra ci fa sentire attivi e vitali: veri e propri vulcani di energia. Il caffè, come ti avevamo già illustrato in un precedente articolo, vanta di una lista infinitamente lunga di impieghi. I suoi benefici, pertanto, vanno ben oltre la pura sfera alimentare.

Ma torniamo alla questione con la quale si era aperta la digressione odierna. Massimo una tazza di caffè al giorno, secondo lo studio pubblicato dal Journal of the American Heart Association. La vera domanda a cui rispondere è: chi è obbligato a seguire tassativamente questa prescrizione?

Come spiega la ricerca, il consumo di due o più dosi di caffè al giorno è sconsigliato per coloro che soffrono di ipertensione grave (160/100 mm Hg o superiore). Esagerare con il caffè, nella fattispecie, potrebbe acuire il rischio di morte per malattie cardiovascolari.

Non è un mistero, d’altro canto, che il caffè abbia come “effetti collaterali” l’aumento della pressione sanguigna, delle palpitazioni cardiache, nonché l’accentuazione di ansia e insonnia. Se si tiene in considerazione l’effetto tachicardizzante ed ipertensivante, dunque, è bene che le prescrizioni sopra elencate vengano osservate con accortezza da chi è affetto da patologie dell’apparato cardiocircolatorio.

E ora veniamo alla seconda domanda più gettonata, quando la tematica riguarda proprio il caffè: qual è la dose massima per chi, invece, non soffre di particolari patologie cardiocircolatorie?

Caffè, quante tazzine puoi berne se non soffri di patologie? Ti sveliamo la risposta

A fornire una risposta precisa e puntuale all’interrogativo interviene la dottoressa Laura Carabelli in un approfondimento pubblicato nel sito di Humanitas. Secondo quanto raccomandato dall’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare), negli adulti, “dosi singole di caffeina fino a 200 mg, circa 3 milligrammi per chilo dell’individuo, non danno preoccupazioni“.

Tradotto, quante tazzine possiamo bere? Considerando che una tazzina di caffè contiene, pressappoco, 50/60 mg di caffeina, la dose massima di caffè può essere fissata a quattro tazzine al giorno. Anche se, ricorda Carabelli, sarebbe consigliabile non assumere caffeina oltre le ore 15, così da non turbare il riposo notturno.

Vanessa Zagaglia