La solitudine comporta diversi problemi di salute, non avere amici, secondo i report scientifici, equivale a fumare 15 sigarette al giorno.
Conosciamo tutti i danni che la solitudine può provocare. Avere amici, conoscenti, parlare, sorridere e comunicare con altri individui, ci aiuta ad affrontare la vita, tanto da influenzare anche la longevità. Molte ricerche hanno testimoniato quanto la compagnia di amici e parenti possa fare sul nostro stato di salute, sia in tarda età che da giovani.
Siamo animali sociali, dunque socializzare ci è di aiuto, ci stimola. La mancanza di socialità comporta diversi danni, come l’insorgenza di malattie o di disturbi psichici. Secondo gli scienziati, è importante, soprattutto per le persone sole, anche la “socialità minore”, ossia scambiare due parole con il barista, o con un’altra persona che aspetta l’autobus.
Insomma, parlare è importante, anche farlo con una persona che non si conosce, magari scambiare due parole mentre si è in fila alla posta. Il report fornito dall’Albert Einstein College di New York evidenzia l’importanza della vita di gruppo. Certo, la longevità è un elemento che tiene conto del DNA, i geni sono responsabili del 25% sulla longevità. Una buona percentuale, ma non predominante.
Il resto lo fa il nostro stile di vita, quindi adottare le più semplici e sane abitudini, come praticare sport, non fumare e non bere alcolici, seguire un regime alimentare equilibrato, prevalentemente vegetariano, cercare di allontanare lo stress o condizioni di ansia, trascorrere molto tempo all’aria aperta, avere un sonno di qualità.
Inoltre, occorre coltivare le relazioni sociali. La mancanza di legami sociali, infatti, è molto dannosa per il nostro corpo e per la nostra mente, ed equivale a fumare 15 sigarette al giorno. Sembra assurdo, eppure questo è il risultato di diversi studi. I rapporti sociali, infatti, ci proteggono dal degrado cognitivo, mantenendo attivo il cervello, alleviano lo stress psicofisico, ci fanno vivere con ottimismo.
La solitudine, al contrario, tende a far sviluppare uno stress cronico, aumentando la produzione di cortisolo e indebolendo le difese immunitarie. Inoltre, la solitudine contribuisce all’innalzamento dei livelli di infiammazione, portando anche all’insorgenza di diverse malattie, tra cui obesità, ictus, malattie cardiovascolari, diabete e tumori.
Secondo una ricerca pubblicata su BBC Medicine, a seguito di uno studio su 450 mila britannici di età compresa tre 30 e 75 anni, le persone sole hanno un rischio maggiore del 39% di vivere meno rispetto alle persone più socialmente attive. L’isolamento sociale porta al rischio di morte prematura tra il 25% e il 32% per le persone che hanno sofferto di infarto o ictus.
Se il picco delle amicizie si raggiunge attorno ai 25 anni, dopodiché l’attività sociale si riduce, per via di molteplici fattori, è importante continuare a frequentare gli amici, anche se nel corso del tempo saranno sempre meno, fino a raggiungere il numero ideale. Inoltre, è bene fare nuove amicizie, per avere nuovi stimoli. La nostra salute è interconnessa con le persone che ci circondano.